"Decreto? Non basta: ecco perché": le vittime del salva-banche ancora all'attacco

Letizia Giorgianni registra dei passi in avanti rispetto alle prime mosse ma vede ancora il traguardo lontano

Manifestazione a Firenze di correntisti Banca Etruria (Gianluca Moggi/New Press Photo)

Manifestazione a Firenze di correntisti Banca Etruria (Gianluca Moggi/New Press Photo)

Arezzo, 30 aprile 2016 _ C'è il decreto, finalmente. L’annuncio arriva dal premier Matteo Renzi in prima serata e si condensa in una serie di punti che è facile riassumere: rimborsi automatici all’80% per coloro che hanno un reddito lordo inferiore ai 35 mila euro e per quelli con un patrimonio mobiliare che sta al di sotto dei centomila. Per gli altri resta la strada dell’arbitrato. «Automatismi per più della metà degli obbligazionisti subordinati», spiega il ministro Padoan, aggiungendo però che si tratta di una stima di massima, da vagliare poi in modo compiuto. Per l’Etruria sarebbero più di duemila coloro che rientrano nei requisiti. E infine non ci sarà un limite del fondo sociale, non i trecento milioni di cui si era parlato: in sostanza, ciò che deve essere restituito si restituisce.

Ma intorno a questi contenuti si scatena subito il balletto delle reazioni. Se il Codacons spara a zero («Decreto irricevibile»), è più prudente Letizia Giorgianni, anima dell’associazione Vittime del Salvabanche. Prudente anche perché il decreto va conosciuto nei dettagli, «non bastano i lanci di agenzia - spiega - per valutare una materia comunque complessa».

Ma il giudizio resta non positivo anche se «rispetto alle anticipazioni del ministro Zanetti ci sono importanti miglioramenti». Il parametro del reddito, innanzitutto: si parlava di un limite a 23 mila euro, averlo portato a 35 mila include una platea molto più vasta. «E così - nota Giorgianni - è anche per il patrimonio: non 50 mila come sembrava ma 100 mila». E’ questa una sorpresa che le Vittime giudicano significativa, «le nostre stime indicavano un numero molto basso di bondisti con rimborso automatico, se Padoan dice adesso che saranno 5 mila, il passo in avanti è bello lungo».

La contestazione verte su un altro punto: «Giusto che l’automatismo riguardasse solo persone con redditi ridotti, ma in questo caso il risarcimento doveva essere integrale. Per un operaio o un pensionato, anche 5 o 6 mila euro possono rappresentare una cifra importante, l’80% sinceramente mi pare poco».

Infine l’arbitrato: «Dipende da come sarà condotto, se con crietri rigorosissimi o più a maglie larghe, ma ho purtroppo la sensazione che alla fine i risarcimenti ammonteranno a meno dei trecento milioni di cui si parlava». Il decreto esclude in ogni caso dagli automatismi i 158 investitori che hanno acquistato le obbligazioni sul mercato secondario e chi ha sottoscritto subordinate dopo il giugno 2014. Ma questo non riguarda Banca Etruria, la cui ultima emissione è dell’ottobre 2013.

di Sergio Rossi