Ex Despar: firmata a Roma la cassa integrazione di un anno per 477 dipendenti DueGi e 170 lavoratori Cadla. Per 300 futuro a rischio, le Conad aprono giovedì

Accordo al ministero del lavoro sulla crisi del gigante della spesa. Riapertura per via Giotto, via Chiarini e Setteponti. Spiragli per gli altri supermercati al palo. Conad Umbria riduce i punti vendita da rilevare

I lavoratori davanti all'Ascom

I lavoratori davanti all'Ascom

Arezzo, 22 agosto 2014 - Non è come mantenere il proprio posto di lavoro ma è comunque una garanzia che ridà fiato a tante famiglie. Al ministero del lavoro è stata firmata la cassa integrazone speciale per crisi aziendale per i 477 lavoratori DueGi, il personale dei 36 supermercati della catena ex Despar. Cassa integrazione di un anno rinnovabile per un altro anno. I dipendenti che stanno passando già a Conad ne godranna, fatalmente, per pochi giorni. A ruota è stata firmata la cassa integrazione anche per 170 lavoratori della Cadla,  i 200 lavoratori del magazzino. Per gli anticipi dovrebbe essere allertato lo sportello crisi della Provincia. Accordo anche per 24 casse in rtegrazioni in deroga per gli apprendisti, 17 di DueGi e 7 di Cadla. In vista un prossimo incontro per monitorare la situazione degli altri supermercati non ancora rilevati dalla Conad, nè dal ramo Tirreno nè da quello dell'Umbria. In più sono state avviate anche le procedure di mobilità. In quest’ultimo caso non c’è ancora la firma, ma intanto è un paradacadute che potrebbe salvare almeno un pezzo di salario per quelli che non ce la facessero a essere riassunti dalle due Conad, del Tirreno e dell’Umbria. Non sono pochi: ci sono quelli della Cadla di San Zeno, le cui prospettive restano quantomeno labili, e anche un centinaio di ex della Duegi, quelli dei quindici supermercati che non riapriranno col marchio Conad. Quindici, perchè la consociata dell’Umbria ha fatto un ulteriore passo indietro e da otto punti venditi che pareva disposta a rilevare è scesa a cinque. Ma questo è già il futuro di un accordo (con Pack 2000, emanazione di Conad Umbria) che arriverà il 3 settembre nella sede dell’Ascom. Significa che in 670 e spiccioli non resteranno senza stipendio alla fine del mese: il protocollo vale dal 1 agosto. Poi, man mano che le due Conad cominceranno a riaprire i supermercati (i primi dovrebbero essere via Chiarini e Setteponti, giovedì prossimo, a seguire piazza Giotto il giorno dopo), i cassintegrati di adesso verranno riassunti. Ad Arezzo restano fuori solo via Guelfa e via Pisacane (Pescaiola). Più un’altra dozzina di punti vendita sparsi fra Toscana, Umbria, Lazio e provincia della Spezia. In tutto sono un centinaio di persone per ora coperte dalla cassa integrazione ma il cui futuro resta a forte rischio. Come quelli della Cadla, per loro, fino ad adesso, non si è aperto nessuno spiraglio, se non qualche vago accenno a spedizionieri nazionali che potrebbero insediarsi a San Zeno. Bene, per gli ex dei 15 supermercati fuori dagli accordi con le due Conad, però vanno avanti altre tre trattative. Una appunto con gli stessi dipendenti di alcuni dei punti vendita, che potrebbero mettersi in società per diventare padroni di se stessi, le altre con alcune catene di discount.