Mario Pirovano recita Fo alla mostra delle opere del Premio Nobel

A Palazzo Chianini Vincenzi fino al 2 luglio curata da Romano Boriosi con cinquanta opere dell'artista

mario pirovano

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Arezzo 1 aprile 2017 _ GLI ASSOMIGLIA nella voce, nella gestualità, nell'affabulazione e nell'affascinante dialetto veneto. Mario Pirovani è l'erede artistico di Dario Fo ed è stato proprio l'attore ad inaugurare  la mostra di pittura dedicata a Dario Fo "Mi sento attore dilettante e pittore professionista", ospitata nella Galleria d’arte La Chimera in via Andrea Cesalpino 15 ad Arezzo. Non il giullare della cultura italiana, come amava definirsi, né l’istrionico inventore del grammelot, la lingua usata in Mistero buffo, forse la sua opera più famosa, di certo tra le più rappresentate, né tantomeno il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura (1997), bensì un Dario Fo più intimo, da cui parte l’intera essenza del suo contributo – da protagonista – alla cultura italiana, europea ed internazionale: la pittura. Un percorso, quello che si snoda nelle suggestive sale di palazzo Chianini Vincenzi per ripercorrere, attraverso una selezione di circa 50 opere, l’impronta artistico-pittorica di Dario Fo. Con sezioni speciali dedicate alle opere di Picasso, ai Vangeli apocrifi, alla messa in scena del suo spettacolo Ruzzante, alle opere giovanili con un intenso e quasi metafisico autoritratto. Una esplosione di colori e di corpi dove immagine e  teatralità si fondono indissolubilmenteLa mostra, organizzata dalla Galleria d’Arte La Chimera in collaborazione con la Compagnia Teatrale Fo Rame, è curata da Romano Boriosi ed ha il contributo di Chimet, della Banca di Anghiari e Stia e di Tamburini.