Il baritono Mario Cassi conquista l'Opera di Vienna con il suo Figaro

Accompagnato dai Wiener. Il direttore Meyer gli ha commissionato anche il Barbiere di Siviglia e l'Elisir d'amore. Un altro artista che porta il nome di Arezzo nel mondo

mario cassi

mario cassi

AREZZO 20 ottobre 2016 - ARETINI NEL MONDO. È stata una grande serata quella di sabato scorso all’ Opera di Vienna. Andava in scena la prima del nuovo allestimento delle mozartiane «Nozze di Figaro» con un cast stellare la cui punta di diamante, appunto Figaro, era l’aretino Mario Cassi, baritono ormai lanciato alla grande a livello internazionale, dopo la performance estiva romana dove ha trionfato in un clamoroso «Barbiere di Siviglia»: ancora un Figaro, nostrano in questo caso, che lo lega sempre di più al ruolo. A Vienna Mario ha sposato le sue grandi doti vocali con una recitazione brillante ed intensa che rimarrà a lungo nella memoria del pubblico viennese e costituirà un punto di riferimento per questo ruolo. «E’ stato un parto - ci ha detto - ma sono pienamente soddisfatto per l’eccellenza della direzione e dell’orchestra: i Wiener hanno superato se stessi. Domenica ho dormito tutto il giorno». Ma Mario non ha entusiasmato soltanto il pubblico, ma anche la critica (il recensore viennese gli riconosce un’ottima individuazione stilistica stilistisch sehr gut nonché un bello e nobile edles timbro belcantistico) e la direzione stessa dell’ Opera di Vienna. Il direttore, Dominique Meyer lo ha personalmente omaggiato commissionandogli il «Barbiere di Siviglia» e «L’elisir d’amore» per le stagioni future: Mario a quanto pare metterà le radici in uno dei più prestigiosi teatri del mondo. Meyer ha dimostrato il suo apprezzamento per la nostra città autorizzando la pubblicazione di una foto che lo ritrae con Mario alla sua destra e un‘altra delle eccellenze aretine alla sua sinistra: il clavicembalista e organista Francesco Corti. E’ grazie a personalità del genere (cui aggiungiamo Roberto Fabbriciani, Eva Mei, Laura Cherici, Giorgio Albiani, Fabio Bidini, Silvia Martinelli) che Arezzo gode di un grande favore nel mondo. Ed è tempo che si esibiscano anche a casa. Claudio Santori