Frate Marcillat aveva un figlio: spunta dai registri di Fraternita. Legittimo o adottivo?

Ricerche a fondo nella vita dell'artista anche per ricostruire gli anni nei quali ha laborato alle straordinarie vetrate della Cattedrale

Pierluigi Rossi indica il nome sul registro

Pierluigi Rossi indica il nome sul registro

Arezzo, 10 febbraio 2017 - Marcillat, il frate maestro delle vetrate del Duomo,  il «franzese» per il Vasari, aveva un figlio. Se illegittimo, visto che era un religioso (domenicano prima camaldolese poi) o adottivo è tutto da dimostrare. Di fatto nel registro dei morti aretini conservato in Fraternita appare il nome di Giovanbattista di Guglielmo Franzese morto il 27 marzo 1577.

I risultati delle ricerche avviate dal rettore Pier Luigi Rossi e da Alessandra Baroni responsabile dei progetti culturali della Fraternita verranno annunciati domani alla presentazione del XXIV volume degli Annali Aretini.

«Stavamo cercando le sepolture illustri dei cittadini aretini – spiega Baroni – quando è apparso il nome di Giovanbattista di Guglielmo Franzese. Il pensiero è andato subito al maestro vetraio, a ’Guglielmo da Marzilla franzese’ come lo chiama Vasari. Ma lui era un religioso, come poteva avere un figlio?».

Marcillat aveva preso i voti e l’abito di frate domenicano a Nevers ed era scappato dalla Francia perché coinvolto in un omicidio. Arrivato in Italia lavora a Roma per papa Giulio II nel 1503, poi arriva a Cortona e infine Arezzo. «Marcillat compra casa a Piaggia di Murello. Sono gli anni in cui lavora agli affreschi della Cattedrale e dove conduce una vita non proprio da religioso, ha la fantesca, fa lezione ai suoi allievi, tra questi due giovani nominati anche da Vasari, tra cui un Battista che Mancini ipotizza essere un garzone che nel 1521 viene mandato a casa del Marcillat per un anno a cui verrà insegnata la pittura. Ipotesi tutta da verificare – sottolinea Baroni – con il testamento conservato nell’archivio notarile di Firenze».