Arezzo, 14 agosto 2012 - «UN ATTORE ha il dovere di afferrare il pieno significato della vita». Così scrive Alessio Boni (nella foto) parlando di sè sul suo sito. Lui, attore di teatro e di cinema, il significato lo ha trovato nel suo lavoro e da qualche anno anche in un particolare stile di vita, tanto cercato, che lo portasse lontano dal trambusto romano o dal clima poco accogliente di Milano. Si è «rifugiato» nelle colline della Valdichiana, dove lo abbiamo raggiunto telefonicamente.

«Adoro queste colline magnifiche, il genio di Piero della Francesca che qui ha espresso il meglio di sè, l’accoglienza e la solarità della gente, il clima, il cibo. Mi piace tutto di questa terra».

Alessio Boni vive in un casale in Valdichiana, dove da anni ha preso la residenza, «il tempo in cui vivo qua effettivamente si riduce a pochi mesi l’anno, il mio lavoro mi costringe a girare il mondo. Ma torno sempre, appena posso».

La possibilità e la fortuna di aver lavorato nelle più belle città del mondo e poi di aver scelto proprio la Valdichiana come tua residenza fa capire che qualcosa di speciale questa terra ce l’ha davvero?
«Potevo vivere a Roma, sarebbe stato anche logisticamente più comodo. Ma diciamo la verità, pur rimanendo la città più bella al mondo è ormai invivibile, aggressiva, cinica, presuntuosa. Volevo staccare e la Toscana, e la Valdichiana in particolare, rispondeva a tutte le mie esigenze. Oltre alla sua bellezza, anche ad esigenze pratiche di spostamento. Siamo nel cuore dell’Italia, da qua tutte le città sono raggiungibili in poche ore».

La cosa che più cercavi e che hai trovato in queste terre?
«La libertà totale. Ne avevo bisogno per staccare e per trovare ispirazioni. Nel giardino di casa, alle 2 di notte, ho provato l’Ulisse e tutto il ciclo di Walter Chiari. Urlando a squarciagola e brandendo spade. Capisco perchè Sting si è rifugiato da queste parte».

Di Arezzo cosa conosci?
«Ogni volta che posso vengo al Saracino, lo trovo fantastico. Così come la Fiera Antiquaria, dove compro sempre qualcosa per il mio casolare. E poi piazza Grande, il Duomo. E’ una città magnifica».

Ultimamente sei stato presente a due importanti eventi per il nostro territorio, il Mix Festival e il Festival Pievi e Castelli.
Al Mix Festival purtroppo non sono potuto intervenire personalmente perchè ero in tourneé a Trieste, ma ho scelto con grande piacere i film. A Stia, dove fra l’altro non ero mai stato, ho letto le poesie di Alda Merini, nel progetto “Canto degli Esclusi” che da 4 anni porto in giro per l’Italia con Marcello Prayer.

di GAIA PAPI