Arezzo, 10 ottobre 2011 - Saranno 20 giovani di tutto il mondo a realizzare, dal 16 al 29 ottobre, un affresco monumentale in una parete delle scale mobili raffigurante un particolare della Battaglia di Eraclio di Piero della Francesca. L’intervento rientra nel progetto Scenografia Urbana e di valorizzazione dell’identità di luogo nel centro storico di Arezzo previsto nel Piuss e sarà curato dalla SEUM – Scuola Europea dei Mestieri di Arezzo con 20 allievi sia provenienti da paesi stranieri (Argentina, Francia, , Israele, Palestina, Tunisia, Marocco e Spagna) che del Liceo Artistico e della Oklahoma University di Arezzo.

“Il Comune – ricorda l’assessore Franco Dringoli - ha affidato alla Scuola dei Mestieri SEUM di Arezzo l’incarico per consulenze specialistiche a supporto della progettazione definitiva ed esecutiva relative al progetto di realizzazione della scenografia urbana del centro storico. Dopo gli interventi sulle lapidi stradali, sull’illuminazione, sulla pavimentazione ed i diversi cantieri-scuola in città, ecco adesso l’affresco delle scale mobili che migliorerà l’immagine di Arezzo e l’ accoglienza per cittadini e turisti.

La struttura che ospita le scale mobili è un luogo di accesso alla città usato quotidianamente da molte persone e aveva la necessità di una sua caratterizzazione. La realizzazione di questo affresco rappresenta anche un importante scambio culturale e di formazione tra giovani aretini e di vari paesi del mondo. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto: la Seum, la Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze e il Liceo artistico aretino”.

Nella parete della struttura è già stata montata una controparete in cartongesso antiumido nella quale verrà realizzato l’affresco di circa 200 metri quadrati rappresentante un particolare della Battaglia di Eraclio di Piero della Francesca. Il laboratorio artistico è sostenuto economicamente dalla Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze che, come ricorda il rappresentante aretino Cesare Cantucci “ è sempre molto attenta alla promozione del patrimonio artistico, culturale e storico delle città. Questo ambizioso progetto ha suscitato il nostro interesse perché rappresenta anche un incentivo alla formazione di capacità professionali che recuperano le nostre tradizioni. La Seum e gli interventi che realizza ad Arezzo e all’estero è un fiore all’occhiello della nostra città”.

Ed è Riccardo Stolzuoli, Presidente della Seum a ricordare che “questo intervento, che si inserisce in quello più complessivo di scenografia urbana, si muove in quattro direzioni: il recupero di un mestiere in via di sparizione così importante nella storia e nella tradizione di Arezzo su cui la Seum sta lavorando sin dal 1995 con istituzioni italiane e straniere; la promozione della città, anche attraverso la realizzazione di quest’opera in altre città straniere; la cooperazione internazionale e quindi l’impegno in un progetto concreto di persone diverse per cultura e religione; il mestiere visto come soddisfazione personale ed emancipazione sociale.
 
La sfida è di creare in questo ‘non-luogo’ cittadino un elemento artistico e monumentale molto forte”.
Dei 20 giovani impegnati nella realizzazione dell’affresco 10 sono studenti del Liceo artistico aretino. Sostiene il Preside Luciano Tagliaferri: “la nostra scuola è a servizio della comunità. L’arte non deve rimanere dentro le mura scolastiche ed è quindi un piacere ed un onore partecipare a questo progetto che offre ai nostri ragazzi l’opportunità di fare qualcosa di vero e di reale. Ringrazio le insegnanti che da giorni stanno collaborando per la messa a punto degli aspetti tecnici di realizzazione dell’affresco: ce la metteremo tutta e sono certo che sarà un bel lavoro”.

Le difficoltà dell’intervento sono sintetizzate da Tommaso Sensini: “abbiamo 15 giorni di tempo per realizzare un affresco che nella realtà è fatto da piccole figure che si guardano da lontano. Noi invece le dobbiamo rendere grandi e visibili da vicino. I ragazzi lavoreranno con secchi di colori e pennellesse e dovranno usare accorgimenti tecnici nuovi proprio per la particolarità della realizzazione”.

Soddisfatta per questo progetto l’assessore del Comune Lisa Sacchini: “ la fabbrica-cantiere alle scale mobili mette in relazione due delle deleghe che mi sono state affidate: il decoro urbano e la cooperazione internazionale. Raggiungiamo così tre importanti obiettivi. Il recupero e la valorizzazione dei luoghi cittadini, la cooperazione internazionale, attraverso un’azione locale che apre processi con paesi anche lontani da noi e la partecipazione dei giovani alla vita della comunità”.