Zonin: "Offerta di acquisto per Bpel rifiutata. Pressioni Bankitalia? Non con me"

L'ex patron della Popolare di Vicenza davanti alla commissione banche. "Avevamo tentato l'Opa, ci hanno detto di no". "Mai incontrato Visco per parlarne". "Boschi? Mai conosciuti nè visti"

Banche: Zonin no in Commissione il 15

Banche: Zonin no in Commissione il 15

Arezzo, 13 dicembre 2017 - La Banca d'Italia non gli ha mai dato ordini perché la Banca popolare di Vicenza facesse eventuali acquisizioni. Lo ha affermato l'ex-presidente della Bpvi, Gianni Zonin, in un'audizione nella commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario. "Ordini da parte della Banca d'Italia - ha sottolineato - per dire di fare un'acquisizione non ne ho mai ricevuti".

L'ex presidente della Popolare di Vicenza Gianni Zonin non ha mai incontrato il governatore di Bankitalia Vincenzo Visco per parlare di Banca Etruria: lo ha detto lo stesso Zonin precisando invece che «di Veneto Banca può essere» che abbia parlato di persona con il governatore.

Rispondendo alla domanda dell'onorevole Carlo Sibilia (M5S) se avesse mai incontrato Visco per parlare delle operazioni di acquisizione di Etruria e di Veneto Banca Zonin ha risposto «non è che mi ricordo tutto. Ho incontrato negli anni della mia presidenza due volte il governatore Visco e una volta Draghi. Può essere che abbia parlato di quell'argomento».

Incalzato sul fatto se avesse mai contattato telefonicamente i vertici di Bankitalia ed in particolare il capo della Vigilanza Carmelo Barbagallo per parlare di Etruria e Veneto Banca, Zonin ha affermato che «sono argomenti cosi importanti che non rammento di averne parlato al telefono. Se c'era una cosa importante lo facevo di persona. Non lo escludo ma in questo momento non rammento ma una cosa cosi importante non l'avrei fatta al telefono ma sarei venuto a Roma».

«Non conosco e non li ho mai visti». Così l'ex presidente della Popolare di Vicenza Gianni Zonin risponde in commissione d'inchiesta sulle banche a chi gli chiede se avesse discusso con il sottosegretario Maria Elena Boschi o con suo padre Pier Luigi, dell'acquisizione di Banca Etruria.

Banca Popolare di Vicenza comunque predispose un'Opa su Etruria, questo è un dato certo e confermato da Zonin, ma la banca toscana diede risposta negativa e quindi «abbiamo accantonato». «Su Etruria - ha detto - c'è stato un dossier di Lazard che diceva che sul mercato c'era qualche opportunità e Rotchild ci aveva indicato che era possibile acquisire Etruria».

Quest'ultima aveva infatti due vantaggi per la Vicenza, ha spiegato, «noi eravamo già presenti in Toscana attraverso Cariprato e con Etruria saremmo diventati secondo istituto in Toscana dopo Mps. Ci siamo rivolti a Mediobanca come advisor per vedere il range in cui era possibile trattare sul prezzo».

Zonin ha quindi spiegato che nella predisposizione dell'offerta "avevamo valutato da 0,90 a 1 euro le azioni, «abbiamo fatto un'opa da 212 milioni e 500 mila euro. La loro risposta fu negativa e quindi abbiamo accantonato». Zonin ha quindi ribadito che «avevamo fatto un'offerta con Mediobanca e loro non ritenevano di accettare e quindi abbiamo chiuso il capitolo».