Vannozzi: "Giostra? No definitivo". L'ex re racconta: "Gli anni d'oro, Martino, il futuro"

Le voci lo davano vicino ad un ripensamento per il 2017. "Non sarebbe serio, quando hai deciso un passo non puoi tornare indietro. Ormai qui non si improvvisa più niente"

Alessandro Vannozzi

Alessandro Vannozzi

Arezzo, 25 maggio 2017 - «No nessun passo indietro». Alessandro Vannozzi, 11 vittorie e 17 centri in carriera, ha attaccato la corona al chiodo. E resiste alle sirene che lo vorrebbero di nuovo in piazza.

Qui i boatos la ridanno in sella per Colcitrone ancora nel 2017 «No, non sarebbe serio»

Addirittura poco serio? «Perché quando arriva il momento devi chiudere: non lo puoi annunciare e poi ripensarci dopo un mese»

Dunque no definitivo? «Ma non è un no né al quartiere, né al tifo, né ai colori: solo alla piazza»

Il che non è poco.. «No, soprattutto per me: ci sono emozioni che non cancelli»

Quale su tutti? «Non sono in grado di fare classifiche: di certo quando ho cominciato mai avrei pensato di vincere undici lance d’oro»

Anche se chiamandosi Vannozzi.. «Sì e in effetti anche mio figlio si diverte parecchio»

A che punto è Filippo? «Ha 13 anni e vive giustamente la sua età: va a cavallo, si allena ma qui dietro casa»

Per l’appunto: si diverte «E’ giusto così»

Perché poi una Giostra è anche un carico di tensioni.. «Enorme: puoi fare tutte le prove del mondo ma il pressing della piazza non lo puoi simulare»

Quello a cui lei era infrangibile... «Non esageriamo: quello che dai a vedere all’esterno non sempre corrisponde a quello che provi»

Per questo l’addio? «Diciamo che ormai da molti anni ero in predicato di smettere»

Ma sempre per scelta sua.. «Sì, i dubbi li ho avuti: perfino dopo la vittoria dell’ultima lancia»

E perché proprio ora? «La Giostra è cambiata: richiede preparazione continua, non si improvvisa più niente. Ed è uno dei motivi che renderebbe impossibile un rientro»

Ma la calamita del 5 non l’ha persa... «Beh, sono passato anch’io da momenti di grande agonismo»

Tipo? «Mi sono battuto contro il miglior Martino Gianni: era dura»

E ora? «Spazio ai giovani: darò una mano a chi vuole crescere»

Filippo Vannozzi in testa «Sì, ma non solo»

Il segreto da insegnare? «La massima concentrazione. Anche contro le pretese troppo alte»

Quelle del 5? «Sì, un giovane cavaliere non deve sentire un 4 come una sconfitta: ma la gratificazione la deve trarre da se stesso, intornio tutti chiedono di più»

Specie in un quartiere abituato a vincere come il vostro.. «Sì ma la fiducia è fondamentale: abbiamo ottimi giostratori, Santo Spirito dimostra che i giovani crescono velocemente»

Anche senza il loro re? «Sono sempre qui e ci sarò il giorno della Giostra»

Ma a piedi e da spettatore... «Beh, me lo sono meritato no?»