Ubi "Etruria", oggi parte a Bergamo la vertenza su personale e filiali

Inizia la maratona sindacale molto attesa in città: intanto superato lo scoglio della rappresentatività al tavolo. Faltoni: "Un passaggio decisivo"

Bpel ammaina le insegne

Bpel ammaina le insegne

Arezzo, 6 luglio 2017 - Oggi  iniziano a Bergamo le trattative per l'aggiornamento del Piano industriale di UBI Banca, del "nuovo" Gruppo, quello che comprende anche BancaEtruria, BancaMarche e CariChieti. E in proposito interviene Fabio Faltoni, dipendente e sindacalista in Banca Etruria e segretario provinciale della Fabi - Federazione Autonoma Bancari Italiani, il sindacato dei bancari più rappresentativo  per numero di iscritti  a livello nazionale.

"C'è da aspettarsi una trattativa molto complessa e di non breve durata, viste le materie in ballo: chiusure filiali, esuberi di personale, esternalizzazioni, macro aree, direzioni territoriali, stabilizzazioni, aziende del gruppo Etruria e così via. Dopo una iniziale chiusura da parte aziendale in merito alla composizione delle delegazioni sindacali, proprio in extremis si è giunti ad un accordo che permetterà di rappresentare al meglio le varie realtà locali e aziendali. Ma il 6 luglio, cominciano anche le trattative sindacali per le ristrutturazioni del MPS e di Banca Intesa, dopo l'acquisizione delle due banche venete. Quindi, oltre a BancaEtruria, anche le altre trattative - compresi gli effetti collaterali (ripercussioni su azionisti e obbligazionisti subordinati) - potranno avere un impatto anche nel nostro territorio, basti pensare alla storica presenza di MPS o di Banca Intesa Sanpaolo/CrFirenze e anche alla banca vicentina. Così, nello stesso giorno partono trattative che potrebbero riguardare, a livello nazionale, ben undicimila esuberi di personale e chiusure di sportelli. Anche se nuove realtà bancarie si affacciano nel nostro capoluogo, sarà un'estate molto delicata pure  per il sistema bancario che insiste nel Comune e nella provincia e quindi per l'intero territorio. Occhi aperti dunque. Nessuno parli di licenziamenti, ma di un uso accorto degli strumenti contrattuali previsti".