Traffico di rifiuti di plastica verso Hong Kong: qui l'azienda di spedizioni

Ha sede legale a Bibbiena e operativa a Pratovecchio. 98 indagati. Da Prato verso la Cina: così il meccanismo

Carabinieri forestali (foto d'archivio)

Carabinieri forestali (foto d'archivio)

Arezzo, 26 aprile 2017 - Materie plastiche e stracci da Prato alla Cina, con guadagni milionari per i clan cinesi ed italiani. L'affare in Italia e' stato scoperto dai  carabinieri forestali per delega della Procura di Firenze. Sono state denunciate  98 persone e 61 societa'. Le accuse ipotizzate: associazione per delinquere di tipo "transnazionale" dedita alla commissione di piu' delitti di attivita' organizzate per il traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti plastici.

Si parla di centinaia di spedizioni, con una media di un paio a settimana. Lo spedizioniere era la "Arcobaleno srl" di proprieta' di un altro indagato, Alberto Gherardini (proprieta' fittizia, per gli inquirenti che hanno condotto una recente operazione), con sede legale a Bibbiena, sede operativa a Pratovecchio e magazzino a Prato. 

Alla base di tutto, un "doppio interesse": in Cina mancano le materie prime e i cinesi le ricercano pagandole a peso d'oro; in Italia le materie plastiche ci sono, ma vanno smaltite e, come e' noto, smaltire costa alle aziende. Ecco l'affare: prendere le materie plastiche che in Italia vanno smaltite e venderle in Cina con la classificazione di "Mps" (materia prima seconda, ovvero "non rifiuto"), cosi' per l'italiano c'e' il guadagno della vendita (e non l'onere dello smaltimento), per il cinese c'e' l'acquisto della materia plastica che viene riutilizzata come nuova, ma pagata ovviamente molto meno di una materia prima. Spesso, poi, le materie plastiche in Cina vengono utilizzate per realizzare giocattoli che poi vengono esportati e venduti anche in Italia.