Tassa dei fossi, bollette a raffica: ma fare ricorso costa più che pagare

Continua la battaglia legale tra i contribuenti e l'ente. Ma stavolta cartelle singole: e il costo del ricorso è più alto della somma da saldare

tamburini

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Arezzo, 22 febbraio 2017 - Stanno arrivando in massa nelle cassette delle lettere dei contribuenti. Sono le cartelle esattoriali relative ai contributi di bonifica. Sono quelle dell’anno 2014. E' la cosiddetta tassa dei fossi che continua a non andare giù ai cittadini. E se secondo il Consorzio 2 Alto Valdarno il balzello avrà da quest’anno delle novità, si pagherà cioè in base al reale beneficio goduto dall’immobile, intanto ai cittadini arrivano le cartelle non riscosse per gli anni precedenti a quello in corso, per cui abbiamo già ricevuto il semplice avviso bonario.

Solo non pagando l’avviso bonario, il Consorzio invia la successiva cartella, quella che si può impugnare per fare ricorso. In precedenza il Consorzio aveva accorpato i bollettini inviando più anni insieme, questa volta  le cartelle  riguardano un solo periodo. Ecco perchè molti di quei contribuenti che avevano in passato ricorso in massa  evitando di pagare, non sanno adesso che pesci prendere. Il ricorso costa 30 euro, in alcuni casi più della cartella stessa.

Perchè non ci va giù? Perchè molti non ne colgono il reale beneficio. Intanto prosegue il braccio di ferro. Ed è testa a testa tra Commissioni tributarie di primo e secondo grado. In primo grado la commissione provinciale infatti tende a dare sistematicamente ragione ai ricorsisti. Mentre la commissione di secondo grado ha dato in molti casi ragione all’ente. E se per conoscere l’esito dell’iter legale ci sarà da aspettare qualche anno con la Cassazione, ora il dilemma dei contribuenti è uno: ricorso si o no?