Stop alcol, Ascom al contrattacco: verso il ricorso al Tar, parte raccolta di firme

Tra oggi e domani la scelta sull'impugnazione. Mercoledì l'incontro degli operatori: pronto un documento in cinque punti. E c'è chi lancia l'"open bar"

Alcol

Alcol

Arezzpo, 21 agosto 2017 - La notte i controlli e di giorno prende corpo la controffensiva dei bar, in cabina di regia l'associazione commercianti. Intanto tra oggi e domani ci sarà una decisione sul ricorso al Tar. E’ un’ipotesi sulla quale stanno lavorando gli avvocati di riferimento dell’Ascom: al centro, è chiaro, c’è il concetto di libertà d’impresa, che secondo i nemici della mossa sarebbe in qualche modo violato. Ma si lamentano le eventuali discriminazioni che si potrebbero creare tra una realtà e l’altra: anche se il Comune è stato attento ad estendere il divieto più scottante, quello della somministrazione dopo l’una, a tutto il territorio.

Mercoledì la riunione di tutti i baristi. Sul tavolo un documento comune. Le basi sono state già tracciate, le linee definitive saranno fissate mercoledì. Una volta approvato partirà una maxi-raccolta di firme. «Non colpiamo le imprese che lavorano nella legalità» è la traccia comune del documento in preparazione.

Ed è un documento in cinque punti. Il primo è lo stop alle aperture indiscriminate. Da anni i bar lamentano la manica larga nelle licenze a nuovi esercizi. Colpa non certo del Comune ma della liberalizzazione, nel commercio entrata come uno tsunami. Alla giunta i gestori chiederanno limiti almeno nel centro storico o quantomeno criteri finalizzati ad innalzare la qualità della risposta: sull'esempio di Firenze e Lucca.

Il documento invoca controlli: ossia, non fate ordinanze nuove ma create gli strumenti per applicare le regole che ci sono. E rivendicano come la movida non sia sinonimo di criminalità ma di vita in centro. Quindi? Portare subito il divieto dall’una alle due. «Chiederemo immediatamente lo slittamento» è la linea che filtra dall’associazione.

E quindi rivendicano il ruolo di rilancio promozionale e turistico che i pubblici esercizi potrebbero avere e un regolamento del centro storico che lo valorizzi. Mentre dai baristi si leva anche la provocazione. "Siamo pronti all'open bar" esclama dai Costanti Marco Grotti. "Paghi prima e poi ti servi i liquori a buffet stile aperitivo: dopo l'una non c'è somministrazione, tutto si fa prima". Ma dopo si beve.