Sicurezza, la "rete" dei negozianti: referenti in ogni strada, segnalazioni via whatsapp

La polizia municipale "sposa" il progetto già operativo in centro: chi sono i punti di riferimento. Tanti altri pronti ad aggiungersi nei quartieri

Vigili urbani

Vigili urbani

Arezzo, 21 febbraio 2017 - Hanno aperto da pochi mesi ma hanno già pagato dazio. Sono gli «Osti..nati», la trattoria che ha raccolto il testimone da Olga: ed è finita l’altra notte nel mirino dei ladri. «Ora ci sentiamo davvero in via Crispi» scherza un po’’ amaro il titolare. Una strada che comincia ad avere paura: i colpi a raffica a Sabot, quello dietro l’angolo alla Drogheria di via Margaritone, poi i tentativi vari pochi metri più in là nel Corso. «Sono passati da dietro, hanno forzato la serratura e il registratore di cassa».

Un migliaio di euro o poco più: ma soprattutto l’ansia che ti lascia addosso. La stessa che ieri è stata a capotavola dell’incontro tra l’associazione commercianti e la polizia municipale. E dal quale è uscito rafforzato il cosiddetto controllo del vicinato.

«Il comandante Cecchini ha chiesto di essere inserito nella rete whatsapp e ci ha incoraggiato a rafforzare questa rete:siamo soddisfatti». E’ la conferma di Anna Lapini, presidente di Confcommercio. Anche se in questo campo nessuno fa il passo più lungo della gamba. «Sottoporremo un eventuale allargamento al Prefetto e al Questore, perché questi erano gli accordi fin dall’inizio».

La rete però ormai è chiara: un referente per strada, chi vede qualcosa segnala e il responsabile trasmette tutto anche alle forze dell’ordine, a questo punto vigili compresi. Una rete con nomi e cognomi. La stessa Anna Lapini per la parte alta del centro storico, Roberto Duranti per il Corso basso, piazza San Jacopo e piazza Risorgimento, Alberto Rossi per Saione e via Veneto, Valentino Caldiero per Sant’Agostino, Mauro Bidini per la zona di GuidoMonaco.

Un «appello» pronto da allungare: già in lista di attesa ci sono altri volontari da Pescaiola, da via Romana, dalla zona Giotto e da via Lorenzetti. Più gli ambulanti, anche loro presenti al confronto di ieri e pronti a fare la loro parte. Nessuna ronda, beninteso, ma solo la disponibilità ad aiutare con uno sguardo chi ha e mantiene la responsabilità dell’ordine pubblico. «Sappiamo – spiega Anna Lapini – che non siamo una delle piazze numeri alla mano più a rischio: ma sappiamo anche che ogni realtà è il parametro di se stessa. In questo momento c’è una percezione di insicurezza e con quella si lavora male».

Un taglio che Cecchini ha fatto suo, un po’ come il numero di telefono whatsapp. Una rete che intanto, in attesa di essere ampliata, sarà al centro di una campagna di informazione capillare. Un po’ perché i negozianti la possano usare al meglio. E un po’ perché magari nel passaparola la notizia arrivi anche a chi progetta i colpi. «E’ un tipo di risposta – dicono con soddisfazione dall’Ascom – che c’è in pochissime città». Come dire: ma perché diavolo volete rischiare un furto proprio qui?