Siccità, agricoltura ancora in ginocchio

Soffrono tutte le produzioni, a rischio cereali, ortaggi, frutta, gli olivi ed il lavoro di mesi degli agricoltori aretini

siccità

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Arezzo, 26 giugno 2017 - Con il prolungarsi dell’assenza di pioggia l’allarme siccità si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola nazionale interessando praticamente tutte le regioni anche se con diversa intensità. E’ quanto emerge dall’ultimo monitoraggio della Coldiretti dal quale compare che la situazione si sta aggravando con effetti catastrofici per la produzione con perdite ben superiori al miliardo stimato.

Nella provincia di Arezzo la produzione di cereali è crollata in maniera vertiginosa, soffrono gli ortaggi, i vigneti, i girasoli ed il grano insieme alla frutta e all’uva in alcune zone della provincia oltre agli olivi. Nei giorni scorsi è stato convocato a Firenze dal Presidente Enrico Rossi, con gli assessori competenti e l’Autorità idrica, un vertice per fare il punto della situazione sull’emergenza siccità. Se sul versante idro-potabile non sembrano presenti particolari allarmi sul versante del rifornimento idrico per l’irrigazione la situazione desta forte preoccupazione. “La siccità colpisce pesantemente tutta l’agricoltura toscana, tra le aree maggiormente ferite anche la provincia di Arezzo – afferma Tulio Marcelli presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo – laddove gli agricoltori devono ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni dove sono a rischio ortaggi e frutta, cereali e pomodoro, ma anche i girasoli, i vigneti e gli olivi, che sono ad oggi in piena fioritura sono sotto stress”.  In Toscana esistono dai 4 ai 5 mila piccoli invasi spesso in stato di abbandono e che potrebbero rappresentare invece un importante volano per gestire le emergenze idriche. 

“Occorrono investimenti per la loro manutenzione e per garantirne un uso efficiente – spiega Marcelli - per questo accogliamo con soddisfazione la proposta della Regione di dare vita ad un tavolo di approfondimento, mettendo a disposizione impieghi per realizzare un reticolo di salvaguardia per la nostra agricoltura”. Se non pioverà nell’arco delle prossime due settimane in modo costante e non violento la situazione si aggraverà a livelli irrecuperabili. Nel campi coltivati con il grande caldo e la crisi idrica per gli agricoltori è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni. “Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte – chiarisce il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi – per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. Ma – continua Rossi – non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima, se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati”. Occorrono infatti interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua. “Intanto – conclude Rossi - è necessario continuare l'iter per il riconoscimento dello stato di calamità e garantire in tempi brevissimi alle imprese agricole un minimo di ristoro per quanto riguarda la dilazione dei contributi previdenziali ed i prestiti bancari”.