Servizi per l’infanzia: bando da quasi 9 milioni per il riaffidamento

“Sette educatori sono stati assunti lo scorso anno, sei invece saranno ingaggiati a breve e, è nostra volontà, continuare ad assumerne tanti quanti ne andranno in pensione fino alla fine del nostro mandato”

un asilo

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Arezzo, 27 aprile 2017 - Il 30 giugno 2017 scadrà l’affidamento al privato della gestione di tutti i servizi educativi e scolastici. Al netto della flessione negli ultimi quattro anni dell’utenza potenziale e delle domande per l’accesso ai servizi e delle previste 6 assunzioni di nuovi educatori di servizi per l’infanzia, sufficienti a ricoprire i posti che si rendono vacanti nel 2017 a causa del pensionamento del personale, è stato individuato l’importo di 8.744.000 euro per l’espletamento della procedura di riaffidamento valida per gli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020.

Sette educatori sono stati assunti lo scorso anno, sei invece saranno ingaggiati a breve e, è nostra volontà, continuare ad assumerne tanti quanti ne andranno in pensione fino alla fine del nostro mandato”. Le assunzioni – ha precisato Lucia Tanti – rappresentano una staffetta generazione che ci permette di mantenere la qualità del servizio. La soddisfazione dell'utenza è molto alta, sia per la gestione diretta che per quella privata e questo per noi è un valore. Quattro filiere in un unico bando: nidi, materne, progetto di supporto ai bambini diversamente abili inseriti nelle scuole, operatori socio-scolastici per i quali è emersa la necessità di una riorganizzazione al fine di assicurare presenze quotidiane di personale preordinate a garantire la cura, l’igiene, il riordino degli ambienti e degli arredi, il supporto alle attività educative. L'investimento è importante, parliamo di oltre 8 milioni e mezzo di euro per una città di 100.000 abitanti dove è stato raggiunto il 100% del convenzionamento. Pensiamo a nuovi posti per il segmento lattanti per abbattere le liste di attesa nell'unico settore dove permangono e alla sperimentazione di un prolungamento degli orari per rispondere alle esigenze di genitori che svolgono lavori atipici. Non si rileva inoltre la necessità di procedere alla riapertura del nido Cedro, ricordo che le liste di attesa sono azzerate e che queste due strutture sarebbero rimaste vuote, e della sezione primavera, in virtù dei numeri delle iscrizioni che a loro volta derivano da un dato demografico, che è stata riconvertita a struttura di baby-sitteraggio qualificato che rimarrà al servizio delle famiglie in ambito educativo anche in futuro.

Il sistema educativo di Arezzo chiude la sua fase di organizzazione e procede verso la sua stabilizzazione: prima perdeva pezzi, ricordo che due settimane dopo il nostro insediamento abbiamo dovuto affrontare un'emergenza organizzativa ereditata dal passato, adesso vede il 56% dei bambini frequentare le scuole gestite direttamente dal Comune”. Rilievi critici da parte di Claudia Maurizi e Francesco Romizi soprattutto sulla esternalizzazione del personale di supporto e sulla chiusura del Cedro. E senza dimenticare Matrignano. Federico Scapecchi e Roberto Bardelli hanno sottolineato che sono pochi gli argomenti per andare contro a questa delibera da parte delle opposizioni: “risultato ottimo che mette in sicurezza una grande tradizione”. Come si configureranno i servizi per l’infanzia per il triennio in questione?

I nidi a gestione diretta restano Cesti, Orciolaia, Peter Pan e Masaccio. Al Cesti e all’Orciolaia, agli educatori comunali si affiancheranno operatori socio-scolastici privati. I nidi a gestione privata sono Modesta Rossi, Aziendale, Bagnoro, Il Matto, Sitorni, Indicatore, Il Bastione, Cucciolo. Le scuole comunali per l’infanzia sono Orciolaia, Don Milani e Sitorni, nella seconda e nella terza agli educatori comunali si affiancheranno operatori socio-scolastici privati. Le scuole per l’infanzia a gestione privata sono Pallanca e Acropoli. La delibera ha ottenuto 17 voti favorevoli, 3 astenuti e 1 contrario.

TANTI “Sistema educativo della città di Arezzo: rivoluzione compiuta”.  La delibera approvata in Consiglio Comunale è la dimostrazione che sul sistema educativo di Arezzo la Giunta Ghinelli ha scommesso fin da subito e compiuto una vera rivoluzione a favore delle famiglie, dei bambini e del personale educativo. Alla delibera odierna siamo arrivati dopo due anni di lavoro serio, condiviso con famiglie e operatori del settore, ci abbiamo speso idee ed energie, a volte sottoposti a critiche strumentali. Ma era il periodo di tempo necessario per giungere a un’organizzazione stabile e duratura

.Essa poggia su tre pilastri: il Comune che svolge il suo ruolo, lo dimostrano le 6 recenti assunzioni che sopperiscono a sopravvenute carenze di personale, che si aggiungono alle 7 già fatte nel 2016 e a quelle che faremo fino al termine del mandato per garantire il 100% di turn over, la gestione diretta di alcune strutture e di conseguenza il 56% dei bambini nelle scuole comunali a fronte del restante 44%. Il Comune che si apre alla società, lo dimostra il bando per i prossimi tre anni da 9 milioni di euro circa e, dunque, la volontà di condividere un patto educativo con il privato e il privato sociale. Il Comune che si pone garante del 100% del convenzionamento e della qualità complessiva del sistema. Adesso guardiamo avanti: il bando in questione consegnerà alla città un patto formativo, gestito da più soggetti, fino all’inizio del terzo decennio del nuovo millennio. È un risultato importante che abbiamo raggiunto assumendoci la responsabilità della sfida fin dal luglio di due anni fa.