"Sequestro e cadavere occultato": Susy Paci, terribili sospetti degli inquirenti

Ma per ora non ci sono riscontri di fatto, solo un'ipotesi tecnico-giuridica per accelerare le indagini e acquisire materiale informativo sulla donna scomparsa

Susy Paci

Susy Paci

Arezzo, 7 febbraio 2018 - Sequestro di persona e occultamento di cadavere: sono i due terribili sospetti che aleggiano sul mistero della donna scomparsa, per la quale ci sono finalmente un nome e un volto anche per il grande pubblico: si chiama Susy Paci, vive (o viveva) nei dintorni di Subbiano e la sua foto ormai sta facendo il giro di TG e siti.

Sono le immagini che la donna aveva pubblicato sul suo profilo Facebook prima di sparire. E proprio quel profilo sembra stia raccontando qualcosa di importante per capire cosa c’è dietro questa strana scomparsa. Secondo una prima ricostruzione della polizia, la donna si è allontanata da Arezzo in modo volontario, ma poi cosa è successo? Le tracce, come La Nazione ha scritto ieri, portano a Napoli, dove gli uomini della Mobile stanno ancora indagando.

Hanno anche effettuato alcuni sequestri di materiale informativo, ma per autorizzarli i Pm delle due procure che seguono il caso, Arezzo e appunto Napoli, hanno dovuto ipotizzare dei reati, sia pure contro ignoti: sequestro di persona e occultamento di cadavere.

Per ora è solo una questione tecnico-giuridica, senza alcun riscontro di fatto, ma bastano i titoli di reato a mettere paura. Di certo c’è che la mattina del 23 gennaio Susy esce di casa con un trolley. Con la sua auto raggiunge il centro e la lascia parcheggiata nei pressi della stazione. Poi prende un treno per Napoli.

Il fatto è confermato da un paio di contatti Facebook, uno dei quali l’ha ospitata per una notte, per poi lasciarla il mattino dopo. Sarebbe arrivata fino a Salerno, ma lì le tracce si fermano. Del caso si sta occupando anche «Chi l’ha visto», che dovrebbe vederla protagonista anche della puntata di stasera.

Cosa c’è dietro la scomparsa di questa cinquantenne, sposata e madre di due figli, che in passato ha gestito un negozio di valige in via Vittorio Veneto? Un colpo di testa, un moto di ribellione? Forse il tam tam dei social l’hanno condotta in qualche situazione strana o pericolosa?  Anche il cellulare ormai risulta staccato, dopo aver suonato a vuoto per diversi giorni. E intanto in procura c’è un fascicolo aperto in procura, se ne sta occupando il Pm Elisabetta Iannelli. Solo una precauzione, nella speranza che la donna torni a farsi sentire. A meno che qualcuno non glielo stia impedendo o peggio.