"Rissa, una parola di troppo a una donna": cosa dicono gli accusati, il Gip scettico

Una festa di compleanno finita male? E' la spiegazione data dopo gli arresti. La ricostruzione della vicenda: decine in azione, bastoni e vetri, il percorso delle botte

La rissa di Saione

La rissa di Saione

Arezzo, 17 agosto 2017 - Ma perché se le sono date di santa ragione, con bastoni e colli di bottiglie rotte, prima a Campo di Marte e poi in via Piave e strade vicine? I due arrestati che hanno accettato di parlare davanti al Gip hanno fatto gli gnorri: noi? Non c’entriamo niente, semmai, ha spiegato uno, io ho cercato di separare i contendenti e di chiamare le forze dell’ordine. Versione alla quale il giudice Gianni Fruganti non crede minimamente: per tutti ci sono forti indizi che abbiano partecuipato alla rissa.

Uno dei protagonisti, tuttavia, Kevin Uwagboe, aveva rilasciato spontanee dichiarazioni ai carabinieri, spiegando che il tutto era nato a Campo di Marte nel corso dell’improvvisata festa di compleanno della sorella, quando un connazionale avrebbe fatto un apprezzamento di troppo sulla ragazza, scatenando la reazione del fidanzato e poi degli altri. Per il Gip però tanta violenza non può essere scaturita da un motivo così banale, per quanto i protagonisti fossero tutti alticci, almeno secondo polizia e carabinieri.

Fatto sta che intorno alle 20,30 la titolare di un locale etnico di via Piave e il cliente che è con lei vedono passare di corsa tale Prince (Washington, uno degli arrestati) con una ferita sanguinante alla schiena, inseguito da due connazionali e subito dietro da altri cinque. Quindi arriva in zona un decimo nigeriano, proprio Uwagboe, quella della festa di compleanno della sorella, con una ferita all’orecchio. Titolare del locale e cliente lo raggiungono e cercano inutilmente di farsi dire cosa sia successo dall’uomo che nel frattempo si è accasciato al suolo.

Gli altri nel frattempo proseguono verso via Trasimeno. A quel punto tre degli inseguitori di Prince tornano indietro con i vestiti lordi di sangue ma intanto è arrivata la polizia che li intercetta e con molta fatica riesce a caricarli sulle Volanti. Uno in particolare, Kevini Akamie, è così nervoso che sferra un pugno contro un poliziotto. Gli agenti devono far scendere tutti dalle auto.

Poi finalmente riescono a portare i fermati in questura. Un altro sarà scoperto dai carabinieri in via Libia, ferito e sanguinante. Kevin Uwakoboe dirà al pronto soccorso che Prince è uno di quelli che lo hanno inseguito, ma di certo c’è solo che i protagonisti della rissa sono stati molti. Secondo Prince Washington una cinquantina divisi in quattro gruppi.

di Salvatore Mannino