Renzi a Montevarchi, visita lampo alla scrittrice "eroina" dei diari. "Incontro toccante"

L'ex premier è sceso dal treno ma non si è affacciato nella piazza dove c'erano un centinaio di persone. Ha fatto visita all'autrice paralizzata dalla malattia insignita a Pieve

Renzi

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Arezzo, 24 novembre 2017 - Toccata e fuga. La tappa di Renzi a Montevarchi è stata breve e, soprattutto, priva di incontri ravvicinati, con gran parte della stampa rimasta a una certa distanza e nessun contatto con il centinaio di persone che lo stava attendendo, alcuni per contestarlo, in piazza della stazione.  C'era un gruppo ad attenderlo con un grande striscione sulla famiglia.  Ad aspettare l’ex premier anche qualche rappresentante del comitato dei risparmiatori di Banca Etruria.

Poi, un grande spiegamento di forze dell’ordine, con camionette posizionate anche all’altro lato dello scalo ferroviario, in via Sugherella. Quando è sceso dal treno Renzi, accompagnato da esponenti locali e nazionali del Pd, tra cui l’onorevole Simona Bonafè e da alcuni sindaci, si è recato all’abitazione di Paola Nepi, la scrittrice affetta da distrofia muscolare.

Un personaggio straordinario. Nonostante la malattia che l’ha colpita a 9 anni, ha sempre lottato. Un cammino descritto nel suo recente lavoro, l’autobiografia «Lo strappo« che ha ottenuto una menzione speciale al premio nazionale dei Diari di Pieve Santo Stefano.

Per scriverlo ha utilizzato un mouse particolare. Come era già accaduto in occasione delle precedenti visite, tra cui quella di Adriano Sofri che ha curato la prefazione della piéce teatrale dell’autrice «Le mani addosso», sono stati affrontati i temi del fine vita, ma anche la necessità impellente di prevedere una formazione professionale per le badanti.

Un colloquio che si è prolungato più del previsto e, del quale è stato testimone Enzo Brogi, amico di vecchia data della Nepi: il leader Pd si è impegnato a dibattere rapidamente e senza steccati ideologici questioni sulle quali anche il mondo cattolico si interroga. «È stata una esperienza toccante - ha detto Renzi - Paola parla con un filo di voce e chiede la legge sul fine vita. Mi ha detto ‘ora anche voi cattolici la dovete fare, perché ve lo chiede il Papa».

Mezz’ora dopo il ritorno verso il treno che l’avrebbe portato a Pistoia, Prato e quindi a Firenze per aprire la Leopolda. Così com’era arrivato l’ex premier è ripartito negandosi alla piazza. Blindatissima fin dalla tarda mattina da un rigido cordone di polizia e carabinieri. Impossibile accedere ai binari senza biglietto e dietro le transenne, a debita distanza dall’ingresso della stazione, con una piccola delegazione dell’Associazione Vittime del Salva Banche, che seguono Renzi in tutte le tappe della campagna elettorale, e del Comitato «Difendiamo i nostri figli», paladino della famiglia tradizionale. Tra il deluso e il divertito anche i curiosi, e tra questi qualche studente che confidava «di vedere da vicino uno importante»