Porta del Foro cambia pagina: Andrea Carboni titolare sicuro al posto di Mammuccini. Contratto blindato fino al 2018

Prime risposte al dopo Giostra: Porta del Foro, dopo aver archiviato la collaborazione con Stefano Mammuccini, punta tutto su Andrea Carboni, figlio di Guido e nipote di Amedeo, nomi forti del calcio italiano

Andrea Carboni

Andrea Carboni

Arezzo, 20 settembre 2014 - Il futuro di Porta del Foro ha già un nome e un cognome: Andrea Carboni. L’addio consensuale con Stefano Mammuccini è infatti coinciso con una firma strategica per il quartiere e per il giovane cavaliere che hanno prolungato il loro rapporto fino al 31 dicembre 2018. I dirigenti della Chimera e Carboni si sono ritrovati martedì scorso di fronte a un contratto da titolare con scadenza quadriennale. Un’accelerazione improvvisa sui tempi (il precedente contratto con ingaggio simbolico scadeva a dicembre di quest’anno) dovuta a qualche recente interferenza cruciferina: in uno scenario ancora ingarbugliato come quello di Palazzo Alberti, qualche aspirante dirigente si era fatto avanti col giostratore nei giorni scorsi. Carboni ha avuto pochi dubbi ed è rimasto nel quartiere che l’ha scoperto, nonostante le «sirene» rossoverdi. L’inverno, nonostante i recenti risultati li mettano sullo stesso piano, Colcitrone e San Lorentino lo trascorreranno in maniera completamente diversa. A Porta Crucifera c’è già movimento e le diverse anime del quartiere si stanno preparando a un’incerta competizione elettorale. A Porta del Foro, invece, il prevedibile sacrificio di Mammuccini basta e avanza, i prossimi mesi non riserveranno altri colpi di scena: Sganappa rettore e Tamarindi capitano, con Veneri allenatore, vanno verso la più scontata delle riconferme. Per ora l’unica novità è rappresentata appunto da Carboni che ha scelto la continuità dei giallocremisi alle incertezze dei rossoverdi, preparandosi a indossare il costume lasciato libero da Mammuccini. Una promozione che si è meritato sulla lizza grazie a progressi impressionanti mostrati nelle carriere simulate di giugno e settembre che hanno acceso l’interesse del mondo del Saracino attorno a questo giovane di 28 anni, figlio dell’ex calciatore, ora allenatore, Guido e nipote dell’ex azzurro e commentatore Mediaset Amedeo. Dopo aver collaborato a lungo con il preparatore dei cavalli di San Lorentino Manuele Formelli nella sua struttura di Ciggiano, Andrea ha ripreso in mano la lancia all’inizio di giugno dopo un’importante esperienza di un anno nel mondo del salto a ostacoli vissuta in Germania. Nell’ultima prova generale ha colpito due 4 molto vicini al 5, dopo una settimana in cui aveva «timbrato» diversi centri. Adesso avrà nove mesi per affinare la sua tecnica con la lancia, visto che le sue doti da cavaliere sono fuori discussione. Basti pensare che in piazza Grande ha portato un purosangue che si chiama Liechtenstein. Cavalli notoriamente non facili da gestire e dunque, sulla carta, poco adatti al Saracino. Veloci, vivaci e nevrili, hanno bisogno di un cavaliere esperto ma evidentemente Carboni ha già dimostrato di esserlo. L’unica casella ancora da riempire a Porta del Foro è dunque quella di chi lo affiancherà nella Giostra di giugno 2015. Salvo colpi di scena l’allenatore Luca Veneri dovrà riguadagnarsi il posto da titolare, nonostante a settembre abbia colpito il 4 che gli era stato chiesto. Dovrà vincere la concorrenza dei giovani della scuderia giallocremisi: in pole position ci sono Gabriele Innocenti che ha disputato le ultime due prove generali e il nuovo arrivato Andrea Vernaccini che per volontà della dirigenza è rimasto in stand-by a settembre. I due però dovranno impegnarsi allo spasimo per spuntarla: Veneri saprà giocarsi tutte le sue carte fino all’ultimo. Come lo scorso anno, quando si fece preferire al giovane Andrea Bonardi.