Porcinai, i giardini della droga. E Gamurrini conferma: "Un milione in arrivo"

Porcinai, regno dei pusher 24 ore su 24

BIVACCHI Sono soprattutto extracomunitari, senza un lavoro fisso, a passare qua le giornate, buttati su una panchina con una birra in mano

BIVACCHI Sono soprattutto extracomunitari, senza un lavoro fisso, a passare qua le giornate, buttati su una panchina con una birra in mano

Arezzo, 22 marzo 2017 - USCENDO dalla stazione o passandoci di fianco in macchina sembra il normale giardino di una città. Poi ti avvicini e ti accorgi che nei giardini, disegnati dal famoso Porcinai negli anni ’30, fra la stazione e l’Eden, non è poi tutto così tranquillo, anche se il vicesindaco Gianfrancesco Gamurriniconferma l’arrivo di un milione di euro per il risanamento. Piccole cose più che grandi segnali: i bravi aretini, ad esempio, che tirano via veloci; gli immigrati che abbondano sulle panchine, loro che un lavoro ordinario non ce l’hanno e passano la giornata stravaccati qua, con una bottiglia di birra in mano. Con l’arrivo delle belle giornate c’è qualcuno che dorme direttamente sull’erba dell’aiuola, una giovane di colore litiga al cellulare in una lingua incomprensibile, altri su quelle aiuole banchettano con cartocci di cibo e bibite, che regolarmente abbandonano a terra.

GLI SPACCIATORI non si vedono ma ci sono, ben acquattati dietro qualche portone oppure mescolati ai poveracci nordafricani attaccati alle loro bottiglie di birra. Ma i residenti, che ormai conoscono fin troppo bene questi traffici, assicurano che qui di droga se ne vende 24 ore su 24. I pusher che un tempo orbitavano in piazza Sant’Agostino, dopo i lavori di riqualificazione della zona, si sono spostati da queste parti. La loro presenza si avverte soprattutto di sera, quando escono allo scoperto. Allora diventano sfacciati, offrono le loro dosi praticamente allo scoperto.

E come ogni notte quei giardini che furono un orgoglio dell’Arezzo borghese di mezzo secolo fa diventeranno mercato a cielo aperto di droga, ma in cui circola anche tanto alcool che fa spesso andare su di giri i frequentatori. Ecco quindi che scattano risse, tra botte e pugni a cui fanno seguito le macchine della polizia e dei carabinieri col lampeggiante acceso. Le ultime due scazzottate solo qualche settimana fa, nelle due strade a cornice dei giardini.

La prima in viale Michelangelo, dove poco prima di mezzanotte una pattuglia del nucleo radiomobile dei Carabinieri è intervenuta per sedare una rissa. Pugni, calci e colpi di bottiglia rotta scagliati al volto: in quattro, tre filippini e un marocchino, si stavano affrontando così. All’origine probabilmente un regolamento di conti da ricondurre al mondo dello spaccio. Pochi giorni dopo e la storia si ripete, questa volta in via Spinello, una lite tra extracomunitari. Un violento diverbio tra cinque persone che presto si è trasformato in una vera e propria rissa, sedata solo alla vista dei carabinieri. I militari giunti sul posto hanno identificato due uomini: un somalo di 37 anni e un serbo di 25, entrambi in regola con i permessi di soggiorno.

E’ COSÌ TUTTI i giorni (soprattutto tutte le notti) ma la città degli aretini doc gira al largo, fa finta di niente, tranne i residenti che non la smettono di protestare e di segnalare. Ad agevolare le operazioni dei pusher nell’area, costantemente monitorata dai servizi di sorveglianza della polizia e dei carabinieri, è la poca illuminazione. Scambiare una dose con qualche banconota è fin troppo facile.

A dominare sono sempre i magrebini, padroni del mercato al minuto, un po’ in tutta la città, dal Pionta a Saione fin qua, nel cuore della città. E ogni notte si ricomincia: la droga, i furtarelli, le risse.

Intanto però arriva il tweet di Gamurrini che conferma quanto anticipato da La Nazione a suo tempo: un milione per rifare tutto, illuminazione, videosorveglianza, rifacimento dei percorso ciclabili. E’ una speranza.