Percosse ad un'anziana: badanti fuori dal carcere, lo ha deciso il tribunale del riesame

I due erano accusati di maltrattamenti sulla donna. "Non c'erano i presupposti, nelle intercettazioni solo un episodio di percosse" commenta il legale

Le immagini del video

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Arezzo, 23 maggio 2017 - Fuori dal carcere. Il tribunale del riesame revoca la decisione della custodia cautelare, disposta dal Gip del Tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli, per la coppia di badanti dello Sri Lanka, un uomo e una donna rispettivamente di 54 e 41 anni, accusati di maltrattamenti sull'anziana donna che dovevano accudire. La custodia era stata richiesta dal Pm Taddei. 

"Le intercettazioni ambientali - commenta soddisfatto l'avvocato Andrea Santini - poste alla base del provvedimento di allontanamento, mai contestato, evidenziano solo un episodio di percosse e di minaccia a carico dei due. Per il resto tutto il materiale raccolto è puramente indiziario e non evidenzia in maniera stringente alcuna responsabilità ulteriore. Pertanto se da un lato si giustifica l'allontanamento e la cessazione del rapporto di assistenza, non vi sono mai stati i presupposti per l'irrogazione della misura della custodia cautelare in carcere".

Uno in carcere a San Benedetto, l’altra a Sollicciano avevano confessato solo gli ultimi episodi di violenza, quelli insomma ripresi dalla telecamera delle intercettazioni ambientali di polizia e carabinieri: quindi il piatto spaccato sulla testa dell’assistita, il coltello puntato alla gola, qualche ceffone. Ma, mettono le mani avanti i due badanti, eravamo esasperati dinanzi a una paziente molto agitata, qualche volta aggressiva, in progressivo peggioramento. E dopo 8 anni di assistenza senza neppure un giorno di pausa.

MARITO e moglie, invece, negano tutto quello che è accaduto prima e che è racchiuso nel capo B dell’imputazione, detto in estrema sintesi un anno e mezzo di lesioni fatte di ecchimosi e altri lividi, di graffi al volto e di tumefazioni. Non siamo stati noi, dicono loro, ce la vedevamo tornare indietro dal centro diurno della Casa Pia in quelle condizioni. Non è un’accusa nei confronti degli operatori della «Fossombroni»: potrebbero essere tutti segni accidentali, spiegano, lei era così agitata che potrebbe esserseli provocati con i suoi movimenti inconsulti.

LA STORIA Dopo una segnalazione, attraverso alcuni filmati, la polizia scoprì una serie di maltrattamenti e vessazioni ai danni di una 65enne invalida poiché affetta da problemi mentali. Nel video registrato dalla polizia e dai carabinieri in casa si notano i badanti che spaccano un piatto sulla testa della signora, spunta anche un coltello alla gola. Ai due l'ordinanza iniziale del Gip vietava di avvicinarsi alla alla donna e all'abitazione della stessa. Le indagini hanno fatto emergere una realtà più complessa.