Passioni, pienone al debutto: e oggi tocca a Sacchi e Proietti, con tanto di maxischermi

Oltre 300 persone, il racconto di Claudio Lippi nel segno di Corrado. L'attesa di Gigi e dell'ex tecnico azzurro: in mezzo Montanari, il Libanese di Romanzo Criminale

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Arezzo, 26 giugno 2017 - Un po' piacione della porta accanto, un po' ironico, un po' con lo sguardo finto allibito che negli anni è diventato uno stile di conduzione e di televisione. Claudio Lippi ha affollato la prima serata del Passioni Festival.

Non c'è il tutto esaurito ma quasi: oltre trecento persone, una parte delle quali arriva all'appuntamento con Lippi in largo anticipo, tanto per evitare il rischio di rimanere fuori. La formula delle porte aperte ha fatalmente il suo appeal e i suoi problemi.

Ma qui funziona. In tanti ascoltano nel pomeriggio Fittipaldi a raccontare il suo ultimo libro, tradizionalmente non tenero contro la chiesa o forse una certa chiesa. E le sedie si riempionio anche con Lercio.it: il sito internet satirico, alla quale pescano tante trasmissioni e che di tanto in tanto i giovani consultano per staccare un po'.

"Tenore entra in ospedale con dolori natroci e viene applaudito per mezz'ora dagli altri pazienti". "Motociclista si accorge dopo 40 chilometri di aver dimenticato la moto". O comunque una delle loro battute.  Scandiscono il tono come sospeso tra il taglio radiofonico e quello degli istituti luce. La gente ride, dalla prima fila alle ultime occupate. Ride e diventa seria quando ti spiegano che il mondo più carico di notizie, internet, è anche quello più carico di notizie false: e che se sei bravo costruisci addosso a qualunque persona esattamente il volto che vorresti. La gente ride ma ride più amaro.

E continua a ridere con Lippi. Che intervistato da Scanzi si racconta e racconta: di quando era cantante puro, di quando si ritrovò in una band con Massimo Boldi, dei primi passi televisivi.

"Il mio modello era Corrado": lui lo dice ma a confermarlo è tutto il suo stile.Il gioco dei silenzi, quella capacità  rara di fare lo sbalordito contagiando con uno sguardo chi lo vede e chi lo ascolta.Serio non parla quasi mai ma in apparenza è serio sempre. Corrado, Corrado fino in fondo, sorta di reincarnazione sul palcoscenico dell'Eden: più stretto degli anni scorsi, basta ed avanza e consente anche a chi sta in prima fila di non fare la parte del suggeritore teatrale che sbuca da una fessura.

Una partenza di slancio ma oggi arriva forse il clou. Il clou di popolarità con Gigi Proietti, che arriva qui dove la grande amicizia con Walter Fioroni lo ha portato tante volte, il clou di curiosità con Arrigo Sacchi, che giocava a zona come allenatore ma gioca a uomo quando parla spaziando dal pallone alla filosofia ai massimi sistemi, e il clou di appeal con Francesco Montanari: il Libanese di Romanzo Criminale (quello Tv e non quello di Placido al cinema), un attore emergente. Domenica sera all'Arena c'era un suo film, "Sole cuore amore", a fianco di una Isabella Ragonese che all'Eden per raccontare i suoi film ci è già venuta due volte: e il cerchio si chiude. Tanti clou e per questo ci sarà anche un maxischermo fuori dell'Arena

"Undici milioni a Fazio? No, ma guardate che se li merita tutti": Claudio Lippi strabuzza gli occhi, li fa scorrere tra i volt. Qualcuno lo prende sul serio, qualcuno no e ride. Lui finge di stupirsi anche di chi ride. Chiudi gli occhi e torni a casa, fianco a fianco con Corrado.