"Pane e olio? Avanti tutta se i genitori non pagano": il sindaco Chiassai non molla

Attaccata, difende la linea a oltranza. "Potevo lasciare i bambini a digiuno, gli garantisco un pasto: la colpa è delle famiglie morose"

Il sindaco Silvia Chiassai

Il sindaco Silvia Chiassai

Arezzo, 10 novembre 2017 - Avanti tutta. E se in futuro il problema dei morosi si ripresenterà, Montevarchi servirà di nuovo pane, olio e frutta ai figli di chi non paga la mensa. Il sindaco Silvia Chiassai non fa dietrofront e attacca quanti «hanno voluto strumentalizzare in maniera bieca una vicenda che coinvolge i bambini, magari per farsi propaganda politica vicino alle elezioni».

Rivendicall’obiettivo del «discusso» regolamento: ripianare il «buco» da 530 mila euro dovuto ai mancati pagamenti per la refezione e i trasporti scolastici. «Si era diffusa tra la popolazione la certezza che l’amministrazione non controllasse e, quindi, molti furbetti, persone non bisognose ma benestanti, non pagavano certi che nessuno avrebbe mai richiesto niente. Ora la musica è cambiata e abbiamo recuperato oltre 200 mila euro delle insolvenze».

38 genitori su 1738 hanno ignorato i solleciti e non si sono messi in regola né hanno fornito al proprio figlio un panino». E sulla fettunta?: «Se avessimo applicato alla lettera il regolamento i bimbi sarebbero rimasti a digiuno. Non ce la siamo sentita, tutelandoli con un pasto sano. Ma la colpa è del genitore inadempiente, io non ho lasciato i bimbi senza pasto».

Ieri i 38 alunni privati del menù principale erano scesi a 19 e 18 avevano nello zaino un panino.  A chi chiede se è una terapia d’urto eccessiva e con ricadute negative sui piccoli la Chiassai replica di non credere che sia stata così scioccante e, comunque, sperava di non doverla mai adottare. Quanto alle alternative a pane e olio ribatte: «Me ne suggerite altre voi?».

«La morosità è un male italiano e mi auguro che i politici promuovano un’azione per convincere il Governo a inserire nel tempo scuola la mensa facendolo diventare servizio essenziale e trovando le risorse per contribuire alla sua copertura a garanzia di tutti i bambini».