Omicidio di Katia, nuova linea difensiva: perizia psichiatrica su Piter

Sarà effettuata dal consulente nominato dagli avvocati del ventenne in carcere. Slitta l'incontro con il Pm per rispondere alle sue domande

L'arresto di Polverini

L'arresto di Polverini

Arezzo, 23 dicembre 2016 - Una perizia psichiatrica. E’ quella che verrà effettuata su Piter Polverini, il ventiquattrenne di San Giustino in carcere da settembre per l’omicidio di Katia Dell’Omarino, la donna di Sansepolcro uccisa a luglio ai margini del torrente Afra. Gli avvocati del giovane – Mario Cherubini e Piero Melani Graverini – hanno incontrato il loro assistito all’interno del carcere e è stato praticamente deciso di affidarsi a un consulente di parte per accertare le piene facoltà mentali del ragazzo al momento del fatto di sangue e studiare la sua personalità.

A fine novembre il pm Julia Maggiore – titolare dell’inchiesta – ha ricevuto la perizia dell’esperta incaricata dalla procura aretina, Isabella Spinetti, che ha analizzato il martello con il quale Piter ha massacrato Katia. Arma che lui stesso ha fatto ritrovare ai carabinieri. Nello stesso punto in cui è spuntato anche il panno macchiato di sangue servito per ripulire il martello ed il sedile dell’auto. In tutti gli oggetti sarebbe stato estrapolato il dna della quarantenne biturgense.

Nelle scorse settimane era stata ipotizzata la confessione, davanti al pm, di Piter ma, evidentemente, gli avvocati del ragazzo in questa fase hanno virato verso la valutazione psichiatrica; solo dopo questo importante accertamento, il ventiquattrenne potrebbe decidere di raccontare la sua verità. Il sangiustinese, dopo oltre tre mesi di detenzione, nel carcere aretino lavora in mensa e il padre ogni settimana, lo va a trovare.