Intossicati, torna a casa l'ultimo bimbo: indagine per lesioni, esame sulle stufe

Monossido nella sala parrocchiale. Dimessi tutti i ragazzi. Sequestrate la sala e le stufe. Il parroco: "Mai c'erano stati problemi simili"

Dalla sala parrocchiale al pronto soccorso

Dalla sala parrocchiale al pronto soccorso

Arezzo, 22 gennaio 2017 -  Ventotto bambini intossicati da monossido di carbonio. In serata vengono rifatti i conti e ci si rende conto che nella lista non era stato inserito il più piccolo, il fratellino della festeggiata, un anno e mezzo e per questo anche quello le cui condizioni avevano preoccupato di più. Un brivido, corso nella serata di sabato a Sant’Andrea a Pigli, ai margini di una festa di compleanno,e proseguito fino a ieri, nella giornata surreale del paese.

Intanto oggi da Firenze arriva la buona notizia: altri due ragazzi sono stati dimessi dopo il trattamento nella camera iperbarica. Il più piccolo dovrebbe restare in ospedale fino a domani ma comunque le sue condizioni non destano preoccupazioni.

Intanto prosegue l'indagine sulle cause, la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per per lesioni colpose personali. Del caso si occupa il pm Marco Dioni. La sala parrocchiale dove è avvenuta l'intossicazione è stata posta sotto sequestro. E con la sala le stufe a fungo,quelle dietro le quali potrebbe nascondersi la causa di quello che è successo.

La festa si svolgeva proprio nella sala parrocchiale: non una festa parrocchiale ma il salone messo a disposizione dal parroco, come sempre fa a chi glielo chiede. Una festa iniziata nel pomeriggio, hanno visto un film insieme: le corse, il gioco un po’ anche fuori dove c’è un bel campo di calcetto, poi tutti dentro a mangiare e a guardare un film. Un pomeriggio tranquillo, di quelli che regalano soprattutto i paesi, lì dove ilegami sono più forti. Poi intorno alle 21 i primi campanelli d’allarme: mal di testa, qualcuno vomita, il sorriso che si spegne. La stanza era riscaldata con stufe a gas, di quelle a forma di fungo, le più moderne e spesso anche le più efficaci per scaldare bene un ambiente ampio. Difettose? Lo dovranno confermare indagini e controllli. Alcuni dei bambini, quasi tutti tra i 10 e gli 11 anni, hanno cominciato ad accusare dei malesseri. Hanno chiamato casa o avvertito i padroni di casa ed è scattato l’allarme. Dei mal di testa, dei giramenti, non grandi cose ma che per fortuna hanno spinto alcuni dei bambini ad avvertire casa e chiedere consiglio.  I genitori si sono subito precipitati sul posto e hanno dato l’allarme agli altri. Intanto l’invito ad uscire dal salone e poi la corsa al pronto soccorso per scacciare qualsiasi sospetto. Dodici bambini sono stati portati al pronto soccorso, tra mal di testa e nausea. In particolare due bambini di 11 anni e uno di un anno e mezzo, il fratellino della festeggiata, che avevano anche perso conoscenza per qualche istante, sono stati trasportati a Careggi in camera iperbarica: in questi casi infatti la concentrazione di monossido nell’emoglobina era piuttosto alta. Gli altri sono stati ricoverati in pediatria, dove hanno fatto le terapie necessarie e sono stati dimessi in mattinata.  Piano piano, ci dicono dalla Usl, sono arrivati tutti, chi per semplice controllo e chi trattenuto per qualche terapia. Per ultimi  quattro bambini, nessun malessere ma una visita di controllo a quel punto ci stava.  Comunque nessuno è in pericolo di vita: e ormai resta ricoverato solo il più piccolo. "Refrattario" alla camera iperbarica, avendo accusato un disturbo alle orecchie, tipico di questo trattamento. Il parroco, don Amedeo Ciardi, è stato avvertito di mattina. “Sono corso subito in ospedale:per fortuna stanno tutti bene”. E sulla causa? “Non c’erano mai stati problemi con le stufe, sennò sarei intervenuto, ci mancherebbe altro”.