Mercatissimo, operazione 300 posti: verso il ritorno sul Corso e via Madonna del Prato

Tra un anno al debutto importanti nomi della ristorazione: per gli spazi prendono corpo due direttrici. Comune, parla l'assessore Comanducci. Venduta una tonnellata di paella

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Arezzo, 17 ottobre 2017 - Hanno grattato la padella: ma anche la paella. Il piatto più amato dagli spagnoli è stato esaurito fino all’ultima goccia. Ne sono stati venduti 1100 chili, una tonnellata e qualcosa. Roba da far impallidire perfino i toreri: il mercato internazionale ha chiuso sul filo dei grandi numeri. L’Ascom brinda al successo ma intanto il toro prova a prenderlo per le corna: obiettivo arrivare a 300 operatori per l’edizione 2018.

Un po’ per allungare la tavola ma parecchio per riequilibrare il numero degli operatori locali con quelli internazionali. La base c’è: 120 domande in lista di attesa, gente pronta a inserirsi nella festa. Nomi non se ne fanno ma in mezzo ci sono anche ristoratori di prestigio, sia dalla città che dalla provincia. Quei clienti persi per tre giorni provano ad andarseli a cercare dove sono.

Quindi? A ieri le indicazioni prevalenti erano tre: la razionalizzazione di piazza Risorgimento e piazza San Jacopo, l’allungamento su viale Signorelli fino al semaforo e un uso più intenso dei Giardini Porcinai. La prima mossa è ormai sicura. Il resto molto meno. «Siamo pronti a trovare le soluzioni e le troveremo» risponde l’assessore Marcello Comanducci. «Ma l’allungamento di via Signorelli provoca sempre grosse difficoltà alla circolazione. E nel 2018 i Giardini Porcinai saranno un cantiere». E se non lo fossero non tutti sono d’accordo per riempirli, nuovi di zecca, di banchi. Quindi? Un piano B comincia a maturare.

E consiste nel ritorno del mercatissimo sul Corso. Il Corso basso, dai Bastioni a piazza San Jacopo. Qualche anno fa era stato fatto, ma tornando subito indietro davanti alle proteste dei commercianti. Stavolta l'idea sarebbe quella di non dirottare lì i banchi della gastronomia ma artigianato di qualità: meno invasivo, non richiede il furgone frigo ad un passo e magari potrebbe spingere chi arriva anche a muoversi verso il Corso.

Nello stesso modo potrebbe essere sfruttata anche tutta la parte bassa di via Madonna del Prato. In pratica le due direttrici per le piazze, Risorgimento da una parte e San Jacopo dall’altra. Dirottare proprio in quelle piazze o banchi di forte attrazione o i ristoratori aretini tanto esperti da trasformare quei due angoli in uno show della cucina locale. 

Sembra esclusa invece l’idea di allungarsi su via Roma e via Crispi. «Ho la sensazione che il traffico non reggerebbe» commenta lo stesso Comanducci. «E’ un evento cresciuto oltre ogni attesa: e che comincia ad attirare arrivi anche da fuori Arezzo. Forse spazi più ampi lo renderebbero più fruibile». Un obiettivo che ha anche la Confcommercio («Nuove zone renderebbero più fluido il passaggio di migliaia di persone») ma a condizione che l’evento resti solidamente in centro. Anzi, si avvicini sempre più alla città alta: chi ha voglia di un piatto di paella?