Martina, verso un "processo spettacolo": e intanto è rivoluzione difesa

Lasciano due avvocati, entra Tiberio Baroni: l'eventuale nuova strategia nei prossimi giorni. Udienze tra le telecamere e i cronisti

I giovani in questura e Martina

I giovani in questura e Martina

Arezzo, 7 dicembre 2016 - Rivoluzione nella difesa dei due ragazzi accusati di aver provocato la morte di Martina che scappava da un tentativo di violenza sessuale. Lasciano i due avvocati del campione di motocross Alessandro Albertoni, Roberto Piccolo e Andrea Cuccuini, subentra Tiberio Baroni. Resta invece Stefano Buricchi, il legale di Luca Vanneschi, l’altro accusato.

Cambia la strategia giudiziaria? E' presto per capirlo: Baroni non parla se non per dire che ancora non ha gli atti per le mani. Finora Piccolo e Cuccuini avevano puntato la loro linea sul rifiuto di qualsiasi condizionamento mediatico. Avevano sempre spiegato che Albertoni lo avrebbero difeso nel processo vero, non in quello improprio dei mass-media. Da qui il consiglio al loro cliente del silenzio: l’onere della prova tocca all’accusa e non alla difesa.

Il codice  dà 20 giorni agli indagati (non ancora imputati) per presentare eventuali memorie difensive o richiedere l’interrogatorio. Probabilmente saranno di più, perchè la massa degli atti è tale che la procura sembra intenzionata a concedere tempo agli avvocati. Ma presto bisognerà scegliere: o conferma del silenzio in attesa di un eventuale udienza preliminare dal Gip o il faccia a faccia con i Pm per discolparsi subito.

Le difese paiono decise a non cercare riti abbreviati, giudizi sulle carte d’accusa che sono un’arma a doppio taglio, sconto di pena in caso di condanna ma anche minore spazio per spiegare le proprie ragioni. Se dunque il Gip riterrà che ce ne siano gli elementi, si va verso un processo mediatico per eccellenza, un processo spettacolo, come quello di Padre Graziano, presenti cronisti e telecamere.