Martina, i genitori testimoni in Procura: "Non può essersi uccisa"

Papà Bruno e mamma Franca interrogati dal Pm sul punto decisivo: escludono la tesi del suicidio. A maggio l'udienza

Martina Rossi

Martina Rossi

Arezzo, 23 aprile 2017 - Sono tornati a palazzo di giustizia.  Bruno Rossi e Franca Morialdo, i genitori di Martina, la studentessa precipitata dal sesto piano di un hotel di Palma di Maiorca il 3 agosto del 2011, sono tornati in procura. Davanti il procuratore Roberto Rossi, titolare con il Pm Julia Maggiore dell’inchiesta, che ha raccolto, per la prima volta, la loro testimonianza di familiari più stretti della vittima.

In tanto tempo non erano mai stati sentiti a verbale.  Un’altra tessera nel mosaico in cui due ragazzi di Castiglion Fibocchi, Alessandro Albertoni, studente, e Luca Vanneschi, piccolo imprenditore, sono accusati di morte come conseguenza di altro reato e tentata violenza sessuale.

Hanno ripetuto i genitori che Martina non aveva alcun motivo per compiere un gesto disperato. E’ vero che in passato aveva sofferto di una crisi adolescenziale curata anche con gli psicofarmaci, ma da tempo ne era uscita. Quando partì con le amiche per la vacanza alle Baleari era felice, perchè mai avrebbe dovuto suicidarsi? Papà Bruno e mamma Franca però non hanno dubbi: no, non è stato un suicidio, i responsabili della morte della figlia sono Alessandro e Luca. La parola al processo.