Le impongono a 17 anni di sposare un cugino ma poi fugge: salvata dal Codice Rosa

Nata in Bangladesh e cresciuta in Italia, si ribella alle imposizioni. Intanto i casi di violenza sulle donne e sui più deboli in un anno si sono moltiplicati (+13%)

Il codice rosa

Il codice rosa

Arezzo, 18 novembre 2017 - Solo 17 anni e un  coraggio da leone, anzi da leonessa. È una delle ragazze soccorse in ospedale con il codice rosa, dedicato alle vittime di violenza verso i più deboli. Nata in Bangladesh ma cresciuta in Italia, ha «osato» scegliersi un fidanzato da sola. Ma la famiglia le impone il matrimonio con un cugino molto più grande. La obbligano a consumare le nozze. Letteralmente.

La ragazza  finge in un primo momento di essere sottomessa. Ma poi riesce a scappare e a chiedere aiuto al personale sanitario. Adesso, sottratta ai suoi, sta cercando aiuto per affrancarsi da quel matrimonio che non ha mai voluto.

È una delle tante storie trattate all’ospedale con il codice rosa nel 2017. Nei primi nove mesi del 2016 al pronto soccorso erano arrivati 114 adulti trattati sul percorso del codice rosa e 11 minorenni. Nei primi nove mesi di quest’anno, gli adulti sono stati 131 (+13%) e i minori 14. Un’escalation e che vede per protagoniste lsoprattutto le donne.

Come sono uomini, ad esempio, alcuni anziani maltrattati. Quasi nessuno dopo aver curato le lesioni, poi ha il coraggio di denunciare, come spiega la responsabile al San Donato,  Silvia Gatto: «C’è una sostanziale sfiducia di non avere un concreto aiuto da parte delle istituzioni ». Nel 30% dei casi ci sarebbe stato bisogno di allontanare la vittima dalla propria abitazione ma questa ha rifiutato la soluzione della casa rifugio, soltanto in quattro hanno accettato di essere accolti.