Katia, verdetto dei periti: "Piter? Semi-infermità di mente e pericoloso socialmente"

La sentenza è attesa per il 10 luglio: si va verso uno sconto di pena fino ad un terzo. Ma potrebbe dover scontare la pena nelle residenze di sicurezza, "eredi" degli ospedali psichiatrici

L'arresto di Polverini

L'arresto di Polverini

Arezzo, 28 giugno 2017 - Colpo di scena nel processo nei confronti di Piter Polverini, il giovane accusato dell’omicidio di Katia Dell’Omarino, avvenuto a luglio dello scorso anno a Sansepolcro. L’esito della perizia psichiatrica – disposta dal Gup Piergiorgio Ponticelli e depositata lunedì in procura in attesa dell’udienza del 10 luglio – ha rilevato «una capacità di intendere e di volere parziale», con il venticinquenne considerato «soggetto socialmente pericoloso».

Questo equivale ad uno sconto di pena fino a un terzo. Non solo: visto il responso formulato dagli esperti, Piter potrebbe espiare la pena in una struttura «Rems»: sono le Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, lì dove a volte vengono convogliati quanti un tempo finivano negli ospedali psichiatrici giudiziari, ora soppressi.

La maxi consulenza psichiatrica e medico legale è stata firmata dai periti nominati dal Gup. Nella perizia si parla di una «personalità schiva, di difficili relazioni con l’altro sesso, di disturbi di personalità, timidezza. Non si esprime, ha paura del giudizio degli altri...». Fino alla conclusione: «La capacità di intendere e volore è parzialmente diminuita ed è un soggetto socialmente pericoloso».

L’avvocato della famiglia Dell’Omarino, Anna Boncompagni è amareggiata. «Prendiamo atto del risultato della consulenza e ci affidiamo alla valutazione finale del giudice». Anche i congiunti della povera quarantenne uccisa hanno accolto la notizia quasi increduli.

La difesa del ragazzo, rappresentata dagli avvocati Piero Melani Graverini e Mario Cherubini, non può che essere soddisfatta: «E’ quello che pensavamo – afferma Melani Graverini – avevamo avuto delle avvisaglie dal nostro consulente; sì, lo sconto di pena ora può arrivare fino a un terzo».

Il pm Julia Maggiore aveva chiesto – nella requisitoria del rito abbreviato – 15 anni che, con una riduzione di un terzo, porterebbero a una sentenza finale non superiore ai 10. Insomma, in vista del 10 luglio il gip dovrà approfondire bene il lavoro dei consulenti.