Arezzo, 26 ottobre 2016 - Per un giorno è stato un parcheggio libero. E invece era un parcheggio sotto assalto. L'assalto degli hacker. Anzi, ricattatori in erba, di quelli che passano, colpiscono nell’ombra e poi ti chiedono di pagare dazio.Anche se nei fatti a goderne, pur tra mille disagi, in apparenza sono stati gli automobilisti.
Grazie ad Atam che non ha chiuso l’ex Cadorna ma l’ha tenuta aperta coni suoi operatori. Disarmati e senza la possibilità di reclamare il ticket: inchiodato, proprio come il sistema informatico. Una trappola scattata nella notte. All’inizio qualche problema di funzionamento. Poi il colpo da ko.
«Un assalto senza precedenti: abbiamo dovuto lavorare per ore a ripristinare il sistema». Bernardo Mennini è presidente di Atam. Poi nel tardo pomeriggio finalmente il ripristino del sistema. E la denuncia alla polizia postale.
«E' stato un attacco dei CryptoLocker, quelli che tengono in ansia molte aziende aretine». In pratica criptano i dati della vittima e a ruota richiedono un pagamento per decriptarli. Un dato anche questo quasi certo. «Ci è arrivata una schermata per accedere ad un sito sul quale risolvere il problema. Ci siamo ben guardati dall’entrare, ma è chiaro che si trattava di un messaggio che precedeva la richiesta di pagamento». Antidoto? Hanno recuperato i meccanismi del sistema e l’hanno ricostruito pezzo dopo pezzo.
Il parcheggio è tornato alla normale attività solo nel tardo pomeriggio. Gli abbonati hanno dovuto suonare il campanello per farsi riaprire dalla centrale operativa. I display conteggiano i posti liberi, solo tra un paio di giorni potranno tornare attendibili.