Ha ucciso l'ex marito con una fucilata: il Pm ora chiede il rito immediato

Verso un processo in tempi brevi. La difesa replicherà chiedendo il rito abbreviato e quindi lo sconto di pena. Le altre ipotesi

Dino Gori

Dino Gori

Arezzo, 18 gennaio 2017 - Sarà processata con rito immediato Paola Marzenta, la cinquantottenne di Pratovecchio che a ottobre ha ucciso con una fucilata l’ex marito di 64 anni? Lo ha richiesto il Pm Andrea Claudiani. Pare certo che in forza della «prova evidente», sarà saltata l’udienza preliminare e avviato al più presto il processo:un paio di mesi.

La difesa ha fatto invece sapere che chiederà il rito abbreviato, puntando allo sconto di un terzo della pena. Resta poi da capire se Paola nel momento in cui ha imbracciato il fucile era capace d’intendere e di volere. Il suo avvocato chiederà di sottoporla ad una perizia psichiatrica e l’esito dell’esame sarà decisivo: se infatti accerterà l'incapacità d’intendere e di volere il processo si concluderà con la sua assoluzione e per lei si aprirà la strada delle misure di sicurezza e del recupero psicologico.

Al contrario, se sarà considerata capace e consapevole, la difesa potrebbe far valere un altro asso nella manica: lo stato d’ira. Le lesioni riscontrate sul corpo della donna, dice la difesa in seguito alle valutazioni del consulente di parte Leonardo Donati, sono compatibili con le percosse che lei stessa dice di aver subito durante la lite.

L’avvocato Saverio Agostini subito aveva ipotizzato lo scontro fisico, sostenendo che la donna avesse ucciso come reazione alle provocazioni e alle botte dell’uomo. Paola intanto continua a rimanere nel carcere di Sollicciano. I rapporti tra lei e il marito erano sempre stati molto tesi: la separazione era arrivata dopo anni di forti scontri e l’udienza di divorzio era stata fissata per il giorno dopo l’omicidio.