Gold Italy, Cagnoni ottimista: "Bene l'affare Fiere, pronti al turismo congressuale"

Il presidente del gigante Ieg non teme i giorni del Gold Italy: "I primi sei mesi del settore sono stati buoni. Arezzo Fiere entrerà presto nel capitale Ieg"

Lorenzo Cagnoni

Lorenzo Cagnoni

Arezzo, 21 ottobre 2017 - E’ lui il padrone di casa, il boss di Ieg (gigante fieristico riminese-vicentino, prossimamente con una partecipazione, piccola, anche aretina) da cui dipende l’organizzazzione e la messa in scena delle mostre orafe aretine, ultima dell’anno Gold Italy. E Lorenzo Cagnoni, 78 anni, romagnolo sanguigno, in questi panni ci sta a pennello: non solo, assicura, non si è mai pentito della scelta di inglobare anche le due fiere del palaffari,ma è pronto a rilanciare anche nel campo del turismo congressuale, come da impegno iniziale col governatore Enrico Rossi. Sentiamolo.

Presidente, con Gold Italy va a completamento il vostro primo anno di gestione. Un bilancio. «Guardi, noi non ci siamomai pentiti dell’operazione che abbiamomesso in piedi e credo che non ci siano rimpianti nemmeno sul versante aretino, quello di Arezzo Fiere come quello della politica. La mostra di maggio è andata molto bene, sia dal punto di vista del pubblico, sia per quanto riguarda il raggiungimento del budget. Ora crediamo che con Gold Italy ci possiamo ripetere».

Eppure nell’ambiente orafo si respira più un’aria di attesa che di ottimismo. «Noi speriamo in un andamento discretamente positivo. E’ vero che la situazione non è brillantissima, ma i miei uffici mi forniscono dei dati tutt’altro che disastrosi. Il primo semestre si è chiuso in attivo. La produzione nazionale è cresciuta del 22 per cento, i consumi di gioielli sono aumentati del 15, l’export è salito del 12. E’ vero che Milano è sotto, ma Arezzo, Vicenza e Valenza hanno tutte il segno più. Sono cifre destinate a riverberarsi anche sullamanifestazione che si apre oggi».

Quindi Ieg non si sente frenata dall’andamento dei mercati. «Per noi era l’anno del battesimo ad Arezzo e avevamo messo in conto che ci potessero essere dei problemi. Nemmeno in quel caso ci saremmo strappati i capelli (che fra parentesi io non ho) perchè lo scotto del debutto si deve mettere nel conto. Ma invece è andato tutto bene. Siamo soddisfatti».

Parliamo un po’ di futuro. Negli accordi con i quali avete preso il controllo delle fiere aretine era prevista l’apertura di un tavolo tecnico per valutare l’ingresso di Arezzo Fiere nel vostro capitale. «E’ vero e non perderemo tempo. Aspettiamo adesso che con Gold Italy si concluda il primo anno della nostra presenza nella vostra città. Poi ci siederemo al tavolo. Credo che ragionevolmente possa avvenire entrola fine del 2017 o i primi del 2018».

Un altro tema caldo, quello del turismo congressuale. Ancora ad Arezzo non c’è stato nessun evento del settore. «E’ un’attività che ha i suoi tempi di decollo. La nostra struttura riminese ha già preso contatto con la struttura aretina per concretizzare.Di incontri e visite ce ne sono stati diversi». Quanto ci vorrà ancora? «Senta, io sono più contento degli aretini se si fa presto. Prima si comincia e prima divento credibile davanti a voi. Dico solo che se ci sono diffidenze, è bene toglierle. Noi manteniamo i nostri impegni»

Sarà il 2018 l’anno del primo congressi in sinergia con Ieg? «Sì, potrebbe essere».