Blitz dei ladri in convento: chiudono le suore in cappella ma la superiora li fa arrestare

I tre giostrai già condannati per direttissima. Le olivetane erano in preghiera, bloccate dentro: telefonata ai carabinieri, presi a 300 metri dall'istituto

La madre superiora

La madre superiora

Arezzo, 10 dicembre 2016 - Blitz nel convento delle Olivetane, da qualche anno nuove ospiti dello storico convento dei cappuccini a Sansepolcro.  I componenti della banda sono tre giostrai tra i 26 e i 55 anni, tutti pregiudicati. Hanno forzato una finestra per introdursi all’interno del complesso religioso, asportando suppellettili e arredi sacri per poi accatastarli in una stanza.

Ma prima avevano chiuso le cinque suore nella cappellina: la stessa cappellina dove le suore stavano pregando e che loro hanno pensato di chiudere per agire indisturbat. Ma la madre superiora, suor Maria Saccente, aveva con sè il telefonino: ha capito cosa stava succedendo e ha chiamato i carabinieri, che in quella fascia oraria stanno potenziando i controlli con tre pattuglie nei posti più a rischio.

I ladri, a bordo di una Renault Clio rossa, sono stati subito intercettati e accerchiati ad appena 300 metri dal convento, in via del Petreto. Per liberare le suore, i carabinieri hanno poi dovuto sfondare la porta. Ieri mattina – al termine del rito direttissimo al tribunale di Arezzo – il giudice ha condannato i tre a un anno e otto mesi di reclusione (pena patteggiata) e per i due più anziani di età – che avevano una mole maggiore di precedenti a loro carico – è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di permanenza nel Comune di Roma, nonché il divieto di uscire di casa dalle 20 fino alle 7 della mattina seguente.

Per tutti foglio di via obbligatorio, con ritorno proibito per tre anni nel territorio di Sansepolcro.