Giostra, fa paura anche il mortaio: verso misure per "disarmare" l'effetto dei colpi

Messaggi audio che ne spieghino il senso? E' una delle ipotesi al vaglio del comitato per la sicurezza contro la sindrome del terrorismo e le scene di piazza San Carlo a Torino

Il delirio di Santo Spirito

Il delirio di Santo Spirito

Arezzo, 13 giugno 2017 - Fanno paura anche i colpi di mortaio. Paura o magari un filo di ansia, sulla scia della sindrome terrorismo: e insieme delle scene surreali di Torino, dalla piazza «juventina» di San Carlo. E così perfino il mortaio si è ritagliato uno spazio nelle riunioni per l’ordine pubblico e la sicurezza che, giustamente, precedono la Giostra. 

I colpi di mortaio, quelli che scandiscono i momenti della giornata e soprattutto annunciano il risultato finale. Nessuno ha chiesto di evitarli. No, anche se questa è la leggenda metropolitana che nella città alta circola ma che non ha nulla di vero. 

Però di quei colpi si è parlato. L’incubo, è chiaro, è il solito: che possano essere presi per qualcosa di diverso. Nella distrazione, nella folla, nel rumore: scatenando un movimento di gente, una mini-fuga. Possibile? Detta con franchezza c’è più o meno la stessa probabilità che un meteorite centri la punta del campanile del Duomo. La piazza è in stragrande maggioranza aretina e gli aretini sono tutti preparatissimi. E comunque i colpi calano dalla Fortezza, neanche vicinissimi.

Certo, ci sono i turisti: ma sono circondati da chi sa il fatto suo. Quindi? Il tutto potrebbe tradursi anche nel lasciare le cose come stanno. Ma al momento, almeno in base alle indicazioni che filtrano, l’idea sarebbe un’altra: far precedere ai colpi di mortaio e al resto, perché chiaramente il problema non inizia e non finisce con quei botti, qualche bella spiegazione via audio nella piazza.

Per riuscirci rendendo operativa una seconda linea di amplificazione, diversa da quella, decisiva, dell’araldo. Attraverso la quale costruire una piccola «legenda»: perché il colpo all’ingresso in piazza, perché gli altri nel finale e così via. Le forme vanno studiate, magari per evitare che un eccesso di comunicazione su quello che bene o male è sentire comune non crei l’effetto opposto. Il tutto lo sapremo nei prossimi giorni. Insieme alle altre misure sulla sicurezza.

Dovrebbero esserci due prefiltraggi. Uno al quale esibire il biglietto e un secondo al quale essere controllati da personale delle forze dell’ordine: borse e zaini in testa. Forse un contapersone automatico. E altre misure saranno riservate al corteo storico che calamita migliaia di persone.