Finta clinica dei vip, si allarga l'inchiesta: i colloqui sotto accusa

I racconti dei pazienti e òa difesa del direttore. Come venivano inoltrati i pazienti verso la realtà valdarnese

Nas(foto di repertorio)

Nas(foto di repertorio)

Arezzo, 26 aprile 2017 - Faceva i colloqui motivazionali. E'  lo psicologo senza laurea, indagato per esercizio abusivo della professione, che secondo le accuse indirizzava i pazienti vip nella finta clinica di Loro Ciuffenna. Era lui, hanno ricostruito le indagini dei Nas, il primo a fare un incontro con i pazienti e le relative famiglie che si avvicinavano al Centro di Firenze, di cui era il direttore, finito adesso sotto sequestroa.

Un test d’ingresso di circa un’ora, i pazienti indirizzati sui professionisti che operavano nella struttura. Ma questo «semplice» contatto, secondo l’accusa, sarebbe sufficiente ad inquadrare un’attività «proibita» di valutazione delle patologie. Un lavoro tipico dello psicologo, stando all’esposto presentato dall’Ordine.

Invece, la difesa del direttore dell’Ascot punterà a ridimensionare il suo rapporto con i pazienti, affidati a professionisti in regola, in particolare per l’individuazione delle terapie farmacologiche. Molte delle famiglie che si avvicinavano al centro hanno espresso per altro anche giudizi lusinghieri sul modo di operare dell’indagato e sull’organizzazione della sua struttura.

All’Ascot venivano trattati casi delicatissimi, ma a questo centro si erano rivolte anche famiglie benestanti che pagavano fior di cifre per veder stare meglio i propri cari. Ma le ombre si allungano anche sui ricoveri all’hotel “Locanda delle Tre Fonti” di Loro Ciuffenna, l’altro aspetto di questa indagine della procura fiorentina. In questa struttura, di proprietà del direttore di Ascot, sarebbero state prese in consegna persone affette da patologie particolarmente complesse. Chi le accudiva? Quel personale era qualificato? Su questo punto, gli inquirenti stanno ancora indagando, sempre sulla base di dichiarazioni rese da persone informate sui fatti