Fiere orafe verso la cessione, Sereni: "E' la cosa giusta, il 7 avanti comunque"

La Camera di Commercio non ha dubbi. "Rinvio per rispetto istituzionale ma alla prosisma seduta voteremo, qualunque sia la linea della Regione"

Andrea Sereni

Andrea Sereni

Arezzo, 21 gennaio 20'17 - Non ha dubbi Andrea Sereni, presidente della Camera di Commercio, secondo azionista di Arezzo Fiere con il 23% di quote, alle spalle della Regione che dopo l’aumento di capitale ha raggiunto il 41%. Protagonista diretto della cessione del massimo evento fieristico al colosso Ieg, Sereni punta dritto al raggiungimento del risultato, a prescindere da ciò che farà la Regione.

«Avremmo potuto votare già nell’assemblea di giovedì, in seconda convocazione e a maggioranza semplice. I numeri c’erano tutti, ma non l’abbiamo fatto per sensibilità istituzionale nei confronti di Regione e Comune che non si sono presentati».

Ma questo vale una tantum, è il senso del ragionamento di Sereni, che è pure presidente regionale di Unioncamere: «Il 7 febbraio - dice infatti - andremo comunque al voto sull’accordo che è stato perfezionato dal presidente Andrea Boldi dopo aver avuto una serie di incontri con gli operatori orafi e con l’assessore Stefano Ciuoffo».

Avanti anche se da Firenze spirassero venti contrari: «La Camera di Commercio voterà sì e sono convinto che sarà questa l’opinione della maggioranza, ovvero percorrere l’unica strada che consente di proteggere gli interessi degli imprenditori orafi del territorio». In teoria c’è sempre il Comune di mezzo, detentore del 10% delle quote: se votasse in accordo con la Regione, ecco chela maggioranza passerebbe automaticamente dall’altra parte.

Peraltro il sindaco Ghinelli, andato alla fiera di Vicenza anche per sondare direttamente il sentiment del mondo orafo, ha fatto capire che obtorto collo appare orientato a dare il via libera all’operazione. Peraltro, come lui stesso ha aggiunto, c’è bisogno di un passaggio in consiglio comunale che avverrà non nella seduta di lunedì prossimo ma in quella successiva.

Ancora Sereni: «La cessione va fatta ma come Camera di Commercio abbiamo preteso tre precise garanzie, la prima delle quali è che la fiera rimanesse legata ad Arezzo. La seconda riguarda la conferma del costo calmierato degli spazi espositivi, la terza l’aumento del numero dei buyers. Aggiungo che verso l’aggregazione c’è un input del ministero per i poli fieristici unici di settore e che dunque è questa la direzione giusta. Infine noto che nel bilancio previsionale la Regione ha destinato zero euro ai poli fieristici. E dunque, dopo il dovuto garbo istituzionale, il 7 si va al voto, non è il è più il momento di perdere tempo».

di Sergio Rossi