Labrador addestrato a scovare bocconi avvelenati: passa al setaccio tutti i parchi

I carabinieri forestali in azione: usano anche una femmina di Pastore belga. Prato e parco Giotto i primi polmoni verdi sorvegliati

Al parco Giotto

Al parco Giotto

Arezzo, 27 aprile 2017 - Nel quadro delle attività di controllo di prevenzione della sicurezza pubblica, della presenza di bocconi ed esche avvelenate eventualmente disperse nelle aree verdi cittadine, il Gruppo Carabinieri Forestale di Arezzo ha svolto in occasione del recente ponte festivo sopralluoghi nei parchi pubblici di Arezzo con l’impiego delle Unità Cinofile Antiveleno in servizio in provincia.

Sono stati setacciati il Parco Giotto, il Prato, l’area circostante le scuole Vasari in via Emilia e, in base a segnalazioni recentemente raccolte, l’area del verde pubblico di Antria. Al parco Giotto è stato rinvenuto un volatile morto in vicinanza di una trappola per topi, prelevato perché non diventasse esso stesso un possibile veicolo di intossicazione, e consegnato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.

Il fenomeno dell’abbandono di bocconi ed esche avvelenate costituisce come noto un problema ricorrente e che desta preoccupazione per le conseguenze a volte fatali cui sono esposti gli animali domestici di affezione e i rischi per le stesse persone che dovessero venire a contatto, anche inconsapevolmente, con le sostanze tossiche adoperate. I cani antiveleno impiegati nell’occasione sono i due esemplari recentemente “entrati in servizio” in provincia, di stanza presso la Stazione Parco “La Verna – Vallesanta”, dedicati prioritariamente per la sorveglianza del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, ma mobilitabili all’occorrenza anche nel restante territorio provinciale.

Si tratta di un Labrador di nome Titan ed una femmina di Pastore belga Malinois, Puma, ancora molto giovani ed in corso di perfezionamento nell’addestramento specifico assieme al rispettivo conduttore. Ciononostante le due unità hanno già dimostrato in varie occasioni una particolare attitudine a questo particolare lavoro, riuscendo ad individuare esche abbandonate da malintenzionati, farcite con svariate sostanze tossiche, a volte del tutto letali. Grazie a questa nuova dotazione, l’organizzazione dei Carabinieri Forestali intende incrementare il livello di operatività per la sicurezza pubblica e la tutela ambientale. E’ appena il caso di ricordare che l’abbandono di esche e bocconi avvelenati, accidentale o intenzionale, è un grave rischio per la popolazione umana, in particolare per i bambini, ed è causa di contaminazione ambientale con effetti di danno indiscriminato al patrimonio faunistico, comprese specie protette e in via di estinzione.