Due Mari & co, un miliardo e mezzo di investimenti per il territorio

Ma spesso è la burocrazia a rimandare l'inizio dei lavori

Giovanni Cardinali

Giovanni Cardinali

Arezzo, 19 luglio 2017 - Un miliardo e mezzo di euro di investimenti, questa è la cifra che potrebbe interessare il nostro territorio nei prossimi anni, spiegata neidettagli nel corso della conferenza stampa di presentazione del documento di monitoraggio 2017 del rapporto sulle “infrastrutture strategiche nel territorio della provincia di Arezzo” del giugno 2015. Per evitare la ripetitiva politica degli annunci tanto cara alla maggioranza degli amministratori pubblici occorre essere chiari: allo stato attuale poco meno di un terzo di questo importo si può considerare certo anche in tempi brevi. Il documento presentato da Confindustria Toscana Sud e Ance riprende i vari interventi per infrastrutture stradali, ferroviari ed altre opere, pubbliche e private, analizzati circa due anni fa.

Al primo posto dell’elenco la Due Mari: è stata abbandonata l’ipotesi di project financing proposta da Strabag nel 2011 e, nel 2016, è stato recuperato il progetto approvato dal Ministero dell’Ambiente in fase di VIA nel 2005. Sono stati persi 5 anni per una proposta che fin dall’inizio si era rivelata non “bancabile”, a meno di consistenti interventi pubblici come già sperimentato in modo fallimentare sulle autostrade lombarde. Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Anas hanno inviato al Mef il contratto di programma 2016-2020 che prevede il finanziamento per completare la Due Mari fra Siena e Bettolle (lotto zero di Siena), e due lotti fra Arezzo e Palazzo del Pero, con priorità al lotto compreso fra la località Magnanina e la rotatoria nei pressi del bivio per la strada dello Scopetone. Per l’altro lotto, il cosiddetto nodo di Omo, è in corso una revisione progettuale che coinvolgerà il gruppo FS, in procinto di fusione societaria con Anas, visto che sono interessate le gallerie ottocentesche, da risanare per renderle idonee al trasporto merci del futuro. La revisione progettuale riguarderà anche il tratto da Le Ville all’innesto con la E 45. In totale è di circa 450 milioni di euro la cifra che attende l’approvazione definitiva del contratto di programma Anas-Mit. Un investimento certo invece, di 370 milioni di euro, è quello riguardante la terza corsia fino al casello Valdarno da parte di Autostrade per l’Italia SpA. Investimenti realizzati sono stati invece quelli riguardanti le stazioni ferroviarie di Arezzo e Montevarchi che, fra l’altro, hanno consentito di riqualificare la stazione di Arezzo che entro la fine dell’anno vedrà fermare tre coppie di treni per Roma e per Milano dell’AV. Investimenti che stanno per partire sono quelli collegati alla riqualificazione urbana del Comune di Arezzo, tanti interventi per un totale di 28 milioni di euro, per i quali ANCE di Arezzo è particolarmente interessata per le opportunità che potranno essere date alle imprese edili.

Altri investimenti importanti, riguardanti l’aeroporto, il sovralzo della diga di Levane, la messa in sicurezza della diga di Montedoglio, il recupero dell’area mineraria S. Barbara e dell’area ex- Lebole hanno subito ritardi, con arresti e ripartenze, soprattutto per la vischiosità delle procedure burocratiche ed amministrative che Confindustria Toscana Sud ritiene come il fattore principale di crisi che, in presenza di disponibilità finanziarie, impedisce l’avvio degli investimenti. Per quanto riguarda infine le strade regionali, pur registrando l’importante completamento della SR 69 in territorio aretino, permangono inaccettabili ritardi nel completamento della SR 71 in Casentino. In futuro c’è da attendersi un rallentamento degli investimenti, soprattutto per la variante esterna di Arezzo e la Valdichiana, perché il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inviato alla regioni una proposta di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per riaffidare all’Anas 6 mila chilometri di strade regionali. Per la provincia di Arezzo sono interessate la SR 69 di Valdarno, la SR 71 umbro casentinese e la SR 70 della Consuma. Al termine della presentazione del documento di monitoraggio è stato fatto un appello al Comune di Arezzo per accelerare la revisione degli strumenti urbanistici, con particolare esame del polo estrattivo di Quarata, fondamentale per la realizzazione della Due Mari. Il Presidente di Confindustria Toscana Sud Andrea Fabianelli ha sottolineato durante la conferenza: “Confindustria Toscana Sud è stata coerente con quanto affermato due anni fa quando ha iniziato il suo lavoro di monitoraggio, ha continuato con celerità e precisione il proprio lavoro. Chiediamo la stessa celerità al mondo delle istituzioni locali e regionali, abbiamo dimostrato con dati concreti come ci sia la possibilità di risolvere difficili e penalizzanti situazioni delle infrastrutture del nostro territorio. Ci sono le risorse, devono essere spese con criterio e seguendo tempistiche a breve termine, non si possono più tollerare ritardi. Voglio inoltre richiamare l’attenzione di tutti su come non ci sia stata una adeguata manutenzione delle opere pubbliche e su come questo si sia tradotto oggi in una mancanza di sicurezza ed in un ulteriore aggravio di costi. Meno di tre mesi fa ho scritto al Ministro Delrio denunciando la grave situazione in cui versano le nostre infrastrutture, ad oggi non ho avuto risposta.” Il presidente di Ance Arezzo l’Architetto Igor Michele Magini ha affermato con forza il richiamo verso il senso di responsabilità delle amministrazioni: “ Ci sono tanti fondi pubblici da investire, possono essere una importante molla economica per il territorio. Non possono le procedure burocratiche ed amministrative bloccare la possibilità di investimento in infrastrutture, richiamo quindi tutti gli organi amministrativi al loro dovere che si traduca in reale volontà di provvedere in questo imprescindibile ambito”