Donazione di sangue: la Valdichiana chiude il 2017 con un record

Bilancio più che positivo per la raccolta di sangue nella vallata frutto di un bel lavoro di squadra tra operatori sanitari e le associazioni Avis e Fratres

Lo staff del Centro trasfusionale insieme al presidente Avis e Fratres Camucia

Lo staff del Centro trasfusionale insieme al presidente Avis e Fratres Camucia

Cortona, 12 gennaio 2018 - Anno dei record all'Ospedale della Fratta. Le donazioni di sangue in Valdichiana nel 2017 raggiungono quota 3147 segnando un balzo di 299 unità rispetto al 2016.

Un risultato che non veniva raggiunto da anni e che oggi viene festeggiato da operatori sanitari del centro trasfusionale della Fratta di Cortona, ma anche dai volontari delle associazioni donatori che lavorano attivamente nel territorio, ovvero Avis e Fratres.

“Sono risultati che ci riempiono il cuore”, sottolineano i medici Deborah Elvira Servino e Carlo Mirabella che portano avanti il lavoro quotidiano all’interno della struttura che ha sede al piano terra dell’ospedale Santa Margherita coadiuvati da uno staff molto unito composto anche dalle infermiere Maria Maddalena Boschi, Claudia Baldi e dal tecnico di laboratorio Liliana Mancioppi. “Tra gli elementi che ci rendono particolarmente felici c’è un bell’aumento di giovani donatori della fascia compresa tra i 18 e i 25 anni”.

La Valdichiana è una vallata particolarmente e storicamente donante con soggetti che arrivano a dare il proprio contributo fino all’età massima consentita (65 anni) e che oggi può contare anche su questo interessante ricambio generazionale frutto anche di una importante campagna di sensibilizzazione che viene fatta su più fronti dalle associazioni di volontariato Avis (5 sedi nei comuni della Valdichiana) e Fratres (Camucia, Terontola e Rigutino) e che viene corroborata da un impegno importante del centro della Asl aretina.

Ogni sabato, infatti, la struttura della Valdichiana è aperta per poter accogliere i possibili donatori. Sono 4 i posti a disposizione per realizzare un colloquio conoscitivo e approfondito in cui i medici raccolgono le motivazioni che spingono il singolo a intraprendere questo percorso, analizzano lo stile di vita, fanno esami sierologici e effettuano un elettrocardiogramma. E per 4 domeniche all’anno il centro è a disposizione per donazioni per venire incontro alle esigenze di lavoro che cambiano.

I medici sono spesso a fianco delle associazioni di volontariato anche nella progettazione di percorsi di sensibilizzazione con i ragazzi.

“La nostra è una piccola grande famiglia – spiegano ancora i medici del centro trasfusionale – e questo clima sicuramente mette a proprio agio i donatori volontari e i pazienti per i quali diventiamo spesso un punto di riferimento”. Anche i dati del customer satisfaction della Asl aretina raggiungono ottimi standard di qualità.

Oggi l’obiettivo che il team del centro trasfusionale si pone è quello di mantenere saldi questi numeri e di accrescere le donazioni di plasma, che invece sono ancora numericamente troppo poche. “La plasmaferesi è una procedura fondamentale che consente lo sviluppo di numerosi farmaci per la produzione di cure e terapie per molte patologie croniche anche rare”.