"Da 20 anni ho la pistola nel cassetto, siamo a rischio": gioielliere dopo i fatti di Pisa

Roberto Duranti è il referente di Federpreziosi. "Ma forse non avrei il coraggio di usarla. Per questo puntiamo sulla chat di controllo comune"

Roberto Duranti

Roberto Duranti

Arezzo, 15 giugno 2017 - Ha la pistola nel cassetto. La tiene lì  da 20 anni: è gioielliere Roberto Duranti che nel 2008 subì un blitz al suo negozio e ha paura per la propria incolumità. Parola d’ordine sicurezza dopo l’ennesima tragica rapina in una gioielleria a Pisa. Da queste parti come ci sentiamo? I commercianti si sono perfino inventati una chat di controllo del vicinato.

«La percezione della sicurezza purtroppo è scarsa - spiega Anna Lapini presidente di Confcommercio - i dati dicono che siamo in una media normale, anzi sostengono che in alcuni casi i furti sono diminuiti. Ma come associazione rileviamo che manca proprio la percezione della sicurezza. Viviamo in un clima di paura, in una piccola città dove non ci conosciamo più come una volta. Su Pisa penso che nessuno dovrebbe trovarsi nella posizione del gioielliere. Ha reagito difendendosi, nessuno dovrebbe trovarsi a non avere alternative a sparare. Per questo vogliamo lavorare in sinergia con le forze dell’ordine . Ci stiamo provando ad Arezzo con la chat «Controllo del vicinato».

Qui c’è anche Roberto Duranti gioielliere e referente di Federpreziosi. «La percezione è  negativa - dice  - la nostra categoria è soggetta più di altre a questi episodi. Abbiamo fatto la chat di controllo del vicinato a cui hanno aderito tutti i commercianti. La situazione non è bella. Da 20 anni ho il porto d’armi e una pistola in negozio. Ma forse non avrei il coraggio di usarla. Se entra uno armato di coltello, la pistola dà sicurezza. Non è giusto essere inquisiti se ci si difende. Non sono d’accordo con chi spara ma cerco di mettermi nei loro panni".