Crac Geovision: Mureddu torna libero, resta solo l'obbligo di firma

Accolta la richiesta del faccendiere, revocati anche i domiciliari. Era stato arrestato per bancarotta. Tra le esigenze indicate dall'avvocato la cura dei figli

Mureddu

Mureddu

Arezzo, 25 giugno 2017 - In carcere a fine febbraio, ai domiciliari nei primi giorni di marzo, adesso la revoca degli arresti. E’ libero Valeriano Mureddu, l’uomo dei misteri indagato per la bancarotta della Geovision, l’azienda di Badia al Pino andata in fallimento. L’istanza di revoca era stata presentata dal difensore di Mureddu, l’avvocato perugino Francesca Pieri, e accolta dal giudice Gianni Fruganti. Pieri aveva sostenuto l’insussistenza delle esigenze cautelari e in particolare la mancanza del rischio di inquinare le prove e di reiterare il reato.

Altri cardini della richiesta erano le esigenze familiari del faccendiere che deve accudire ai figli piccoli e il buon comportamento che Mureddu aveva mantenuto sia in detenzione che ai domiciliari. Fruganti ha stabilito che non c’è più pericolo di inquinamento probatorio e che dunque gli arresti domiciliari possono essere sostituiti con la misura dell’obbligo di firma alla caserma della Finanza.

Mureddu si prepara alle due udienze preliminari: a Perugia il 26 settembre, ad Arezzo il 5 ottobre. Dopo l'arresto aveva negato ogni responsabilità nell’interrogatorio di garanzia. Non era lui, aveva detto, l’amministratore di fatto della Geovision di Badia al Pino, ma soltanto un consulente.

A contraddire Mureddu c’è Emiliano Casciere, formalmente l’ad della Geovision che agli investigatori aveva dichiarato di essere in sostanza un prestanome perchè in realtà a decidere tutto sarebbe stato proprio Valeriano. Su Mureddu pesa anche l’avviso di chiusura indagini per le inchieste a suo carico:  tra cui la bancarotta che lo ha portato in carcere, il ricorso abusivo al credito e  il riciclaggio.