"Come va?": e un'ovazione accoglie Proietti. Eden esaurito, gli altri al maxischermo

Sacchi raconta il suo calcio, Montanari la favola di chi sta crescendo nel mondo del cinema. Oggi il ritorno di Cristicchi, già protagonista al Play A>rt

Gigi Proietti ad Arezzo

Gigi Proietti ad Arezzo

Arezzo, 28 giugno 2017 - A lui gli occhi please. E per un giorno non ha bisogno di pregare. Perché gli occhi sono davvero tutti per lui, nessuno escluso. Gigi Proietti torna ad Arezzo: non è il classico spettacolo, non è neanche la cena goliardica e affettuosa che ogni tanto si ritagliava con il suo grande amico Walter Fioron. Walter oggi non c'è più ma c'è il figlio Alessandro, impresario come il padre, ed è uno dei segreti dei successi e delle mille serate dell'attore.

A metà tra lo spettacolo e la cena Proietti diventa in un minuto il paladino del Passioni Festival. C'è il tutto esaaurito:c'è fino dalle 20 e tanta gente è costretta a rimanere fuoriIl tutto esaurito, davanti al maxischermo montato per l'occasione.

Da fuori sentono lo vedono passare, inconfondibile anche perché vestito di chiaro, e sentono l'ovazione che lo accoglie nell'arena. «Come va?»: è cordiale e travolgente come quando faceva il maresciallo in Tv o nelle sue mille esibizioni teatrali, pressoché unico in scena.

Parla, racconta e ti sembra che da un minuto all'altro parta con il monologo del telefono. Invece parte con la sua vita, : la lunga carriera teatrale, televisiva e cinematografica, gli aneddoti, i personaggi interpretati. Confessa di avere avuto difficoltà a gestire la sua popolarità, anche se davanti alla folla dell'Eden non sembra proprio, ma in effetti è uno di queglio attori riuscito nel modo più incredibile a tenere la sua vita privata separata e protetta da quella pubblica. Perfino quando le figlie si sono avvicinate al suo mestiere.

E poi la scuola di teatro, una leva dalla quale sono usciti i migliori talenti.  Gioca a carte scoperte, anche se tra una gag e una calata romana, e il pubblico lo ricambia con risate, applausi, simpatia.

In una giornata aperta da Arrigo Sacchi, sospeso tra il rammarico di quella finale mondiale persa e una filosofia di vita che non conosce cedimenti. Poi Francesco Montanari: per entrare sfila davanti al manifesto di uno dei suoi ultimi film, "Sole cuore amore" di Daniele Vicari. Un ruolo dolce, dimesso, paterno. il contrario del ruolo che lo ha reso famoso, nei panni del LIbanese di Romanzo Criminale.

E oggi si riparte. Alle 18,30 Michele Dalai presenta il libro «La lentezza della luce». Romanziere, ha diretto la casa editrice Baldini & Castoldi e fondato la Add Editore, è  giornalista, autore e conduttore radiofonico: e in più interista, a farsi intervistare da un milanista incallito come Scanzi.

Alle 21,30 Simone Cristicchi con «Il Cristo dell’Amiata. Mistero, coincidenze e simboli di David Lazzaretti» dedicato al fondatore della comunità. Ha v into Sanremo ma la sua passione è altro: e già al Play Art aveva conquistato il pubblico dell'Anfiteatro con Li Romani In Russia - Racconto di una guerra a millanta mila miglia. Un monologo in ottava classica e dialetto romanesco, la guerra e l'orrore della campagna di Russia dalla prospettiva di chi ne era tornato vivo. Ironico e indifeso, un cocktail che oggi proverà a riproporre a Passioni.