Cessione di Etruria, firma dopo la befana: Bce chiede nuovi passaggi

Un altro passo decisivo verso lo sblocco della trattativa con Ubi: dopo il passaggio dei crediti deteriorari al fondo la strada sembra più in discesa. Gli ultimi nodi

Roberto Bertola dopo l'incontro

Roberto Bertola dopo l'incontro

Arezzo, 30 dicembre 2016 - Passo dopo passo è sempre più vicina l’acquisizione di Banca Etruria da parte di Ubi. Ma si tratta di un andamento lento, di passi prudenti, come di una formichina che senza rischiare vuole comunque arrivare al traguardo. Intanto la Bce ha chiesto un nuovo passaggio che deve interessare fondi e istituti che si eranni fatti precedentement avanti per l'acquisto. E questo per rispettare i criteri della concorrenza.

I Consigli di Ubi si sono riuniti ieri ma non è ancora arrivata la delega definitiva all’amministratore delegato Victor Massiah: si allontana dunque, e l’ipotesi era stata da noi avanzata nell’edizione di ieri, la firma attesa per il 31 dicembre.

Si andrà con ogni probabilità a dopo la Befana. Non si tratta però di uno stop, tutt’altro. Anzi, la giornata di ieri ha fatto registrare un ulteriore avvicinamento. Il comitato investimenti del fondo Atlante 2 ha infatti dato il nulla osta all’acquisto di una fetta consistente dei crediti deteriorati (Npl) di Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti, le tre good bank che a breve dovrebbero essere cedute a Ubi Banca.

Si parla dell’acquisizione di circa due terzi dei 3,7 miliardi di sofferenze accumulate. I cda delle tre banche ponte, convocati per oggi, dovrebbero deliberare la vendita degli npl realizzando di fatto una delle condizioni indicate da Ubi per l’acquisizione. Atlante (e Atlante 2 costituito in agosto) è un fondo alternativo formalmente privato che serve a sostenere le banche italiane nelle operazioni di ricapitalizzazione e a favorire la gestione dei crediti in sofferenza del settore, acquistando in pratica i crediti deteriorati degli istituti in difficoltà.

Non tutto è però risolto. restano da sciogliere ancora alcuni nodi legali prima che la cessione di banca Etruria all’istituto bergamasco psosa essere perfezionata. Da qui l’indicazione, che arriva da fonti finanziarie ben informate, che l’intesa tra Ubi e Fondo di risoluzione possa arrivare dopo l’Epifania. D’altra parte, come lo stesso amministratore delegato di Nuova Etruria, Roberto Bertola, aveva recentemente dichiarato, questo tipo di transazioni è particolarmente complesso e le scadenze, che ciclicamente vengono riportate, sono indicazioni di massima e non da prendere come oro colato.

Intanto rimane in primo piano la vicenda degli obbligazionisti subordinati e quotidianamente nuove voci si aggiungono alla richiesta di un trattamento paritario fra i possessori di obbligazioni subordinati di Mps e i bondisti di Etruria che hanno perso i risparmi con la risoluzione del novembre 2015.

di Sergio Rossi