Caso rifiuti, all'Ato rissa fra sindaci. Ghinelli: commissari a Sei. Siena: non ci stiamo

Protesta da altri primi cittadini: "Basta strumentalizzazioni politiche. Un metodo inaccettabile, ha fatto saltare il numero legale"

Raccolta di rifiuti (Foto Novi)

Raccolta di rifiuti (Foto Novi)

Arezzo, 5 dicembre 2016 - Sono i giorni caldi dei rifiuti. Oggi l'assemblea dell'Ato Toscana Sud, con i 106 sindaci dei Comuni di Siena, Arezzo e Grosseto, a confronto dopo lo scandalo. Il presidente, e sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli annuncia l’apertura del procedimento anticorruzione Anac e la richiesta di commissariamento da parte di Cantone». Ipotesi? O  Sei Toscana nomina i suoi nuovi vertici, il cda si è dimesso venerdì,  o l'indicazione del prefetto di tre commissari ad acta.

Ghinelli chiede ‘tabula rasa’. E' il caos. Il sindaco di Siena Bruno Valentini punta i piedi, «Io non ci sto a far nominare al prefetto chi posso nominare io». L’assemblea si trasforma in una guerra politica. Alle 20, i sindaci di Siena, San Giovanni, Roccastrada e Piombino escono con una nota: «E’ venuto meno il numero legale a seguito della protesta contro il metodo, sia perché non è utile a nessuno incrinare l'unità di intenti che deve caratterizzare organismi istituzionali con funzioni di controllo e sia perché la documentazione che Ghinelli ha ricevuto dall’Anac non è stata messa tempestivamente a disposizione degli altri.

Rifiutiamo le strumentalizzazioni politiche. Vogliamo evitare un Ato unico regionale. L’Anac ha chiesto al prefetto di valutare se gli organismi e le società coinvolte hanno regolarizzato la situazione, sostituendo gli indagati. I sindaci  pretendono di ripartire in totale trasparenza, il commissariamento di Sei non produrrebbe benefici per gli utenti».