Caso Magnini, Santucci deferito dall'antidoping: "E' prassi, sono tranquillo"

"Già sonio stato giudicato estraneo ai fatti in sede penale" dice il nuotatore cortonese che si rotrova accusato dalla Procura antidoping.

Santucci

Santucci

Arezzo, 7 ottobre 2017 - I nuotatori azzurri Filippo Magnini e Michele Santucci, cortonese,  sono indagati dalla Procura antidoping di Nado Italia in base agli atti dell'inchiesta della Procura di Pesaro nei confronti del medico nutrizionista Guido Porcellini.

Secondo quanto si apprende, la Procura Nado contesterebbe a Magnini la violazione degli articolo 2.2 (uso o tentato uso di sostanze dopanti) e 2.9 (favoreggiamento) del codice Wada, a Santucci la violazione dell'articolo 2.2.

L'inchiesta nella quale vengono citati Magnini e Santucci riguarda un presunto commercio di anabolizzanti e sostanze contraffatte provenienti dalla Cina. I due nuotatori azzurri saranno ascoltati dalla Procura Nado nei prossimi giorni. 

«E’ una prassi normalissima». Questa la prima dichiarazione Michele Santucci sull’indagine della Procura antidoping. «La Nado (l’organizzazione nazionale antidoping) è normale che abbia deciso di sentirmi in seguito alle indagini penali su Porcellini ma ricordiamoci che gli inquirenti in sede penale hanno già accertato la mia totale estraneità ai fatti. Sono sereno e a disposizione».

"Quello di Nado Italia è un atto dovuto - sottolinea il presidente della Federnuoto Paolo Barelli sul sito di Repubblica - siamo sereni, non abbiamo nessun elemento per dubitare della pulizia dei ragazzi. L'inchiesta della Procura di Pesaro è nota, i ragazzi si sono dichiarati innocenti e noi fino a prova contrario siamo convinti della loro estraneità al doping. Tra l'altro non sono indagati dalla Procura che ha archiviato la loro posizione. Sono convinto che tutto si chiarirà".