Cantone: "Commissari a Sei? Ben fatto: un caso di grave corruzione"

Era stato proprio il presidente dell'Autorità anticorruzione a chiedere la mossa. "Sono episodi nei quali una società pubblica non deve ricadere"

RAFFAELE CANTONE

RAFFAELE CANTONE

Arezzo, 21 marzo 2017 - «È un provvedimento che va nella giusta direzione»: il giorno dopo la presentazione ufficiale dei tre commissari per Sei Toscana nominati dal prefetto di Siena Armando Gradone  arriva l’apprezzamento da parte del presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone. Colui che ha acceso il faro sul contratto di servizio fra Ato Toscana Sud e il gestore unico Sei Toscana dopo l’inchiesta della procura di Firenze sulla gara di appalto dell’ambito.

E colui che ha chiesto il commissariamento al prefetto. Apprezzamento e un nuovo messaggio alla Toscana Sud: «Su Sei Toscana  sono emersi fatti gravi di corruzione e occorreva intervenire. È positivo che la stessa società abbia provveduto a rinnovare la governance ma bisogna fare in modo che una società pubblica di tale rilevanza non resti più vittima di episodi del genere e la funzione del commissariamento è questa».

Cantone parlava di un clima di grave sospetto corruttivo, nel quale riteneva oppurtuno che la società dei rifiuti fosse commissariata, a garanzia della legalità. Il prefetto Gradone ci ha pensato per qualche settimana e poi è arrivato al provvedimento, con il quale in sostanza nomina i tre commissari come tutori dei vertici di Sei Toscana.