Camera di Commercio, una «perizia» per scegliere la sede

Studio Censis sui territori coinvolti: la partita va chiusa entro giugno

IN CARICA Il direttore generale Giuseppe Salvini e il presidente Andrea Sereni

IN CARICA Il direttore generale Giuseppe Salvini e il presidente Andrea Sereni

Arezzo, 20 aprile 2017 - Si lavora silenziosamente all’interno dei palazzi romani per la decisione sulla sede della Camera di Commercio. Fino a qui si sa che entro i primi giorni di giugno dovrà esserci l’indicazione della sede legale tra Arezzo e Siena, i due enti che andranno ad accorparsi, e che entro agosto il ministero dovrà emanare un provvedimento ufficiale. Le certezze, però, finiscono qui e si sconfina nel campo delle possibilità. Una possibilità molto concreta è che la sede sia Arezzo per una questione di numeri, come abbiamo più volte ripetuto: i numeri delle aziende, che ad Arezzo sono alcune migliaia in più rispetto a Siena, e i numeri dei relativi comparti, il livello di export aretino parla da solo, senza contare che stiamo parlando del distretto orafo più grande d’Italia. I giochi, però, non sono ancora fatti. Da Roma non trapelano indiscrezioni ma si sa che è stato richiesto il supporto del Censis per effettuare un’analisi dei territori. Che cosa significhi questa circostanza è tutta da capire: lo studio servirà a stabilire nuovi paramentri rispetto a quelli già fissati? Per ora non è dato sapere, ma l’analisi richiesta al Censis lascia intendere, appunto, che le parola «fine» non è ancora scritta e che si continua a lavorare per una decisione che avrà sicuramente un impatto sul territorio, in un senso o nell’altro. Sul fronte dei due enti, quello aretino e quello senese, i rumors parlano di incontri già avvenuti all’insegna della massima cordialità e collaborazione. Sul fatto che Arezzo sia la favorita sembrano tutti d’accordo anche se c’è un’altra partita che si giocherà non appena quella sulla sede sarà conclusa, quella sulla governance. Una decisione che sarà più «politica», ma su questo elemento nessuno si azzarda a fare delle previsioni, comunque non se ne parlerà prima che sia concluso l’iter per invididuare la sede. Di buono, per il tessuto economico di entrambe le province, c’è che vanno ad accorparsi due Camere di Commercio sane, virtuose e ben gestite e questo probabilmente ha contributo a creare quel clima di collaborazione di cui si parlava. Un elemento essenziale per le imprese e il territorio che, ora più che mai, devono poter contare sulla presenza di una struttura, per quanto «vasta» sia, in grado di portare avanti il suo ruolo di supporto e promozione del territorio.