"Ho salvato il bimbo come feci con mio figlio": caramella in gola, dal 118 guida il babbo

Luca Pancioni spiega per telefono le manovre da fare per rimuovere quel corpo estraneo. "Prima le urla, la paura: poi insieme ce l'abbiamo fatta"

Luca Pancioni

Luca Pancioni

Arezzo, 27 marzo 2017 - Rischiava di morire per una caramella. Una caramella che gli era rimasta in gola e lo stava portando al soffocamento. Lo ha salvato il babbo.

«Aiutateci»: l’urlo arriva per telefono al 118, da una casa di Foiano. «Sta soffocando, sta diventando nero». Un bambino di dieci anni tradito da una caramella: una caramella gommosa, di quelle che scivolano giù anche senza masticare. E che per questo diventano pericolose. Lo stava per uccidere, lo hanno salvato il babbo e un soccorritore per telefono.

«All’inizio erano solo urla, comprensibili, la paura di quello che stava succedendo». Urla tra le quali era perfino difficile capire da dove arrivasse la chiamata. «Al telefono era la mamma, ha sentito una voce in sottofondo». Il babbo, che intanto si stava dando da fare. Luca Pancioni lavora al 118 da anni, è un soccorritore esperto, abituato alle emergenze.

«Ho chiesto se qualcuno di loro conoscesse le tecniche per l’espulsione di un corpo estraneo. Il babbo sì e le stava applicando. Ho invitato a ripeterle: si tratta di mettere le due mani a pugno alla bocca dello stomaco e fare una serie di pressioni». La tensione è altissima, Luca intanto allerta l’ambulanza e l’elisoccorso Pegaso. «Se le tecniche fossero fallite lo avremmo portato al Meyer».

Ma non serve. Il bambino recupera un filo di respirazione». Il babbo alle spalle del bambino, la mamma al telefono, Luca a guidarli. «Più o meno a quel punto sono arrivati i miei colleghi dell’ambulanza daMonte San Savino: e il ragazzino poco dopoo ha espulso finalmente la caramella».

Però il babbo aveva già fatto tanto. «So bene quale sia il pericolo e che paura passi in quei momenti: era successo anche a mio figlio». Allora aveva tre anni, un masticone tondo a forma di pallina che non va nè su nè giù, il colore del viso che comincia a scurirsi. Poi il sollievo.